Paolo Di Canio, ex calciatore di Lazio e West Ham, ha parlato anche del suo periodo al Milan nel post-gara di Napoli-Cremonese. L’ampia rosa a disposizione del tecnico si è certificata anche nel match di ieri, e proprio di questo si è parlato in apertura del programma “Sky Calcio Club” su Sky Sport. In particolare, Marco Bucciantini ha sottolineato come ogni qualvolta un calciatore azzurro entri dalla panchina riesca a lasciare il segno.
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Di Canio: “Al Milan ero una riserva e mi incavolavo se non giocavo…”
Intervenuto nel discorso, Paolo Di Canio ha paragonato la situazione a quando giocava nel Milan (dal 1994 al 1996): “Ti assicuro che sei felice quando segni e partecipi. Io al Milan ero una riserva, ed ero incavolato di non giocare, anche se c’erano i fenomeni. Perché quando sei giocatore non capisci una mezza mi****a. Pensi di meritare di più e magari c’era Savicevic…”.
Poi, Di Canio si spiega: “Naturalmente non ero così arrogante, però quando entravi, e io sono entrato anche a due minuti dalla fine, lo facevi correndo e con gioia. Ho fatto un gol, per esempio: un 3-0 con Weah che me l’ha giocata a porta vuota… Partecipi volentieri perché vuoi lasciare un ‘segnalino’ tuo. È tutto molto più semplice da gestire e in questo senso nel Napoli c’è la maestria di Spalletti”.
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