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Sconcerti: “Con una sola mossa Pioli ha cambiato tutto”

Stefano Pioli

Mario Sconcerti ha analizzato sul Corriere della Sera il periodo del Milan e tutti i cambiamenti introdotti da mister Pioli.

Redazione Il Milanista

Dopo trenta giornate di campionato, il Milansi trova a guidare la classifica con ben 66 punti. A inseguire i rossoneri ci sono i partenopei con 63 punti e i nerazzurri con 60 punti. Il sogno degli uomini di Pioli è rimanere al vertice fino alla fine, così da conquistare lo scudetto e donare una grande gioia ai propri tifosi. Mancano ancora otto giornate da qui al termine e ogni cosa potrebbe cambiare all’improvviso, ma attualmente la formazione meneghina è quella che ha più possibilità di vincere il titolo.

Nella sua consueta analisi sul Corriere della Sera, Mario Sconcerti ha analizzato la situazione delle prime tre squadre del campionato italiano. Secondo il giornalista il Milan si differenzia dalle avversarie per un semplice motivo, con il quale Pioli ha apportato un grande cambiamento nella sua formazione: “Milan e Napoli sono adesso gestite in modo molto diverso dall’Inter. L’Inter gioca sempre con la stessa formazione, quando cambia è perché ha infortuni o squalifiche, non nuove idee tattiche. Questo è più un lusso che un vantaggio, è difficile in dieci mesi di campionato contare sempre sugli stessi giocatori.  Pioli ha cambiato tutto il Milan con una mossa: ha sostituito Diaz con un terzo centrocampista di ruolo, aggiungendo Kessie a Tonali e Bennacer”.

Mario Sconcerti ha poi analizzato nello specifico tutti i grandi cambiamenti introdotti da mister Pioli nel suo Milan: “È una mossa profonda, mai immaginata da Pioli. La prova è che i centrocampisti in rosa sono solo quattro. Con i tre in campo, la riserva di tutti resta solo Krunic, utile ma con qualche limite. Sostituire un trequartista in un lungo momento difficile, con un centrocampista dell’importanza di Kessie, ha dato al Milan una possibilità di gestione del gioco forse decisiva. Ora ha meno paura anche delle partite distraenti perché ha sempre in mano il gioco. Accelera quando ha bisogno e gestisce il resto, da squadra completa”.