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Piccinini: “Milan, mi aspetto una prestazioni gagliarda. Domenica?….”

Il Milan festeggia dopo il goal al Torino

Ecco le parole del noto giornalista

Redazione Il Milanista

MILANO - Ai microfoni di MilanNews.it è intervenuto il noto giornalista Sandro Piccinini. Ecco le sue parole sui rossoneri in vita del match contro l'Atalanta

Le prestazioni e il risultato della finale di Coppa Italia potrebbero essere indicatori o, in qualche modo, condizionare le prestazioni e il risultato di Atalanta e Juventus in campionato? - "Penso che la finale sia una partita a sé stante, è una cosa diversa. Nel primo tempo l'Atalanta ha giocato ad alto livello, poi c'è stato un calo anche perché è cresciuta molto la Juve... Non trarrei, quindi, molte indicazioni da questa partita; secondo me l'ostacolo per il Milan resta difficile, così come non sarà facile per i bianconeri il match di Bologna. La partita di mercoledì, comunque, ha fatto spendere tanto alle due squadre; secondo me bergamaschi e bianconeri hanno dimostrato di stare abbastanza bene considerando che siamo alla fine di una stagione tremenda, ma è chiaro che rispetto a Milan e Bologna potrebbero risentirne un po'".

Il Milan ha, comunque, il destino nelle proprie mani e, in questa stagione, ha spesso dimostrato di tirare fuori prestazione e risultato nei momenti da dentro-fuori. Si aspetta dai rossoneri una partita più simile a quella timorosa col Cagliari o a quella gagliarda dell'Allianz Stadium? - "Mi aspetto una prestazione gagliarda, ma è chiaro che l'Atalanta sia superiore al Cagliari. Domenica scorsa il Milan ha perso una grossa occasione e, quando arrivi ad una partita in cui ti giochi tutto, c'è da considerare anche l'aspetto del rischio imprevedibile: un episodio, un rigore, un'espulsione... In 90 minuti è tutto una lotteria. Il Milan ha dimostrato di sapersi sempre riprendere, ma è anche vero che stavolta non ci siano appelli; dal punto di vista psicologico è una situazione delicata, perché ci si giocano 9 mesi di lavoro in una partita contro una squadra che è davanti a te in classifica. Ci vorrà il miglior Milan". 

Milan fuori dalle prime quattro: delusione o fallimento? - "Io sono un grande estimatore di Pioli. È tutto l'anno che dico che il Milan stesse andando oltre le proprie possibilità, ma proprio per questo si è creata un'illusione; quando tu crei un'illusione e poi rientri nella realtà di una possibile delusione è chiaro che non sia la stessa cosa. Sarebbe stato, per esempio, diverso se il Milan fosse partito male per poi trovarsi a giocarsi la Champions all'ultima giornata: ci sarebbe tutto un altro clima. Adesso se arrivi quinto sembra una delusione anche dal punto di vista del lavoro... Ma il lavoro rimane, non è che per un punto in più o in meno si può dire che il Milan abbia fatto bene o male. Giudico, dunque, positivamente il lavoro di Pioli sin da oggi e non solo da oggi a prescindere da come andrà domenica sera. Tutti sanno che i risultati siano importanti e che condizionino i giudizi, anche se non dovrebbe essere così. Spero che la società sappia valutare al di là del risultato finale, nonostante esso in qualche modo inciderà sulla prossima stagione: spero che Pioli sia in ogni caso l'allenatore del Milan".

Se il Milan si trova oggi a questo punto lo deve, tra le altre cose, alle 19 partite saltate da Ibrahimovic senza avere un sostituto adeguato dello svedese. Chi vede come 'alter Ibra' ideale per la prossima stagione rossonera? -  "Più che un vice Ibra servirebbe un centravanti titolare a cui Ibra possa fare da vice: non si può affrontare una nuova stagione con un attaccante di 40 anni. Tra i nomi fatti quello più convincente è Vlahovic. Il Milan ha bisogno di un attaccante da Milan e serve un investimento cospicuo, anche perché quest'anno i rossoneri hanno pagato molto l'assenza di un uomo goal. Ibra ha giocato la metà delle partite e in certe occasioni la sua assenza è stata compensata dal gioco, ma in tante partite il Milan ci ha rimesso dei punti per la mancanza di uomo goal; contro il Cagliari, per esempio, sarebbe bastato uno di questi per segnare e vincere la gara. Leao non si è dimostrato all'altezza e non è un centravanti, Rebic si è adattato, però si è vista la lacuna in quel settore di campo. Ibra ha grandissima classe e nella prima parte di stagione è andato anche lui oltre le aspettative e potenzialità fisiche, ma è chiaro che non possa reggere per 60 partite; si è tentato con Mandzukic, ma anche lui è stata una scommessa poi non andata bene. Il Milan ha pagato il fatto di non essere intervenuto per tempo in quella lacuna lì: si capiva che poteva essere pesante".

Il futuro di Gigio Donnarumma resta ancora da decidere - "Ci sono cose che non sappiamo. Non mi sento di dare consigli: Donnarumma è un professionista che ha un manager e io non mi sono mai scandalizzato quando qualcuno ha cambiato per andare a guadagnare di più: è un suo diritto. È chiaro che nei suoi panni valuterei i pro e i contro: dal peso di una maglia alla storia di una società, dalla differenza economica maggiore o minore del contratto. Secondo me una società che voglia puntare in alto e che si ritrova un capitale del genere in casa dovrebbe fare un sacrificio, però bisogna vedere in quali termini: se si tratta di andare incontro per un paio di milioni è un contro, se si tratta di raddoppiare l'offerta allora non ci può essere margine. Mi auguro che questa differenza tra domanda e offerta non sia così grande".

Era ad Atene il 23 maggio 2007 e Atalanta-Milan si giocherà il 23 maggio 2021. Dopo Istanbul c'è sempre Atene? - "Ci vorrebbe un Pippo Inzaghi con voglia di rivincita... (ride, ndr). Dipenderà molto da come si comporteranno Atalanta e Bologna. È certo che arrivare all'ultima giornata con un punto di vantaggio sulle rivali è sempre meglio, perché hai il destino nelle tue mani. L'Atalanta è un ostacolo importante e ha dimostrato di tenere al secondo posto anche per motivazioni economiche e vorrà rifarsi della delusione di Coppa: non sarà facile e il Milan deve sperare e contare anche sull'aiuto del Bologna. Vincere a Bergamo è dura, però è possibile. I rossoneri si sono trovati in una situazione psicologica simile prima della partita contro la Juve: c'era il clima da ultimatum, Pioli era già stato messo sulla graticola, e lì il Milan ha reagito alla grande. Dispiace che sia arrivato a questo punto perché i rossoneri meriterebbero la qualificazione, ma poi contano i fatti e il Milan dovrà tirare fuori il massimo".

Il Milan festeggia dopo il goal al Torino