Ieri sera il Milan ha vinto la sua prima partita ufficiale della stagione, battendo 2-0 il Bari nei trentaduesimi di Coppa Italia. Nonostante il clima disteso e l’entusiasmo generale per il successo e per l’esordio dei nuovi acquisti, a San Siro si percepiva chiaramente che mancasse qualcosa.
L’assenza della Curva Sud e le tensioni col club
Tra i più di 70.000 tifosi presenti, infatti, non c’erano gli ultras della Curva Sud, rimasti fuori a causa delle limitazioni imposte dal club: divieti sugli striscioni e, soprattutto, l’istituzione di una black list che impedisce a diversi membri del gruppo, così come a parenti e congiunti, di abbonarsi al secondo anello blu.
Nei giorni scorsi era arrivato anche un duro comunicato da parte della Curva, che denunciava l’impossibilità di tifare in queste condizioni. Così si chiudeva la nota:
“Con grande rammarico, a oggi non esiste la minima condizione che ci permetta di tifare come siamo abituati da decenni e come accade in tutte le curve d’Italia. Spiace per il mister e per la squadra, vittime sacrificali di questa scelta della società, figlia di una repressione cieca, ingiustificata e senza logica. Buon teatro a tutti!”.
Il clima ieri era particolare e insolito: senza i fedelissimi a sostenere la squadra per novanta minuti, non sembrava quasi neanche una partita del Milan a San Siro. Il rischio, come molti tifosi hanno sottolineato sui social, è che col passare del tempo, le partite in casa potrebbero finire per sembrare partite in trasferta.
L’auspicio è che si possa trovare un punto d’incontro, per riportare i cori e il calore che hanno sempre contraddistinto San Siro.