La trattativa tra Milan e Brugge per Jashari, più che una telenovela, è ormai diventata una serie horror. Per colpa di entrambe le parti.
Arrivare a questo punto è controproducente: con il Milan che decide da solo le valutazioni dei giocatori, rilancia a fasi alterne, stabilisce unilateralmente quando l’offerta è sufficiente, e rilascia dichiarazioni fuori luogo, come quella di Scaroni, facendo leva sull’incrollabile volontà del giocatore di vestire rossonero. Allo stesso tempo, però, mancando di rispetto al Brugge, che dal canto suo si dimostra un interlocutore chiuso e rigido, deciso a non abbassare le proprie pretese e a non concedere alcun margine di trattativa.
Tensione anche sui social: esplode l’hashtag #FreeJashari
La tensione è tale che sotto ai post del club belga, sono apparsi centinaia di commenti con l’hashtag #FreeJashari, al punto da costringere la società a limitare i commenti sui propri canali social.
Comunque vada a finire, una cosa è chiara: questo non è il modo di gestire una trattativa, né da una parte né dall’altra. Anche quella per De Ketelaere ai tempi fu difficile, ma non fino a questo punto. Una cosa è certa: il Milan ci penserà due volte prima di tornare a fare affari con il Brugge.