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Milan, Olivier Giroud da “vice” a Re indiscusso. Ancora in rossonero

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Trascinatore e arma in più. Sia con la nazionale francese che con il Milan. Percorsi che si assomigliano. E adesso firmerà con i rossoneri?

Redazione Il Milanista

Vice di Karim Benzemaa questi Mondiali. Almeno questo era il progetto a poche ore dal fischio d'inizio della competizione. Dopodiché protagonista assoluto. L’uomo in più per Didier Deschamps e per Stefano Pioli. Stesso percorso anche con il Milan: era stato chiamato a vestire la maglia rossonera per fare il vice di un certo Zlatan Ibrahimovic. Ma spesso le convinzioni iniziali vengono capovolte. Ed arrivano i risultati -inaspettatamente- migliori.

Il 36 enne Olivier Giroud si è ritrovato titolare quasi "per caso" in più di una occasione. In campo è ovunque e si fa trovare sempre pronto. Corre, si imbuca, calcia, salta,  segna. Tipo un prestigiatore: lui c'è ma non lo vedi fino all'ultimo. A testa bassa si è fatto sempre valere ed ha convinto. E il Milan adesso se lo vuole assicurare. Questa seconda giovinezza è una sorta di benedizione per lui e per il suo pubblico.  E ora -lasciata alle spalle la sconfitta subita in finale- vuole pensare solo al suo Milan. La dirigenza rossonera è presa dal tema Leao - è vero- ma un occhio di riguardo ce l'ha anche il rinnovo di Giroud. Maldini e Massara infatti avrebbero preso appuntamento con l'agente del francese. Si parla di un possibile prolungamento fino al 2024 con cifre maggiori rispetto a quelle attuali per gratificarlo di quanto fatto finora.

A Le Figaro aveva detto: "Sono lontano dall’essere finito. Ho l’ambizione di un ragazzo di 20...credendo nelle proprie qualità si possono spostare le montagne".  Alla Gazzetta dello Sport l'ex attaccante rossonero Marco Simone ha detto: "È bello vederlo giocare, muoversi, seguirlo negli spostamenti. Mi sono un po’ emozionato quando hanno detto che segna come me. Vabbè, sono paragoni. Ma sono belli. A questo punto sono autorizzato a dire che io segnavo come Olivier. Bene, bene. Segnerà ancora. Adesso torna, riprende e dimentica subito l’amarezza della finale contro l’Argentina".