A margine dell’assemblea dei soci del Milan, il presidente Paolo Scaroni ha risposto ad alcune domande poste dai vari media. Oltre ai temi legati al bilancio, al player trading e al nuovo stadio, una domanda è entrata nel merito della controversa vicenda del match tra Milan e Como, in programma a febbraio, periodo in cui San Siro sarà inagibile per via delle Olimpiadi invernali. La scelta della sede alternativa è ricaduta su Perth, in Australia, decisione che ha generato molto scetticismo e numerose lamentele, sia tra gli addetti ai lavori che non. Scaroni ha però voluto chiarire i motivi che hanno portato a questa decisione: non una scelta puramente economica, ma un progetto di respiro più ampio, volto a esportare il brand Milan, ma soprattutto la Serie A, nel mondo, aumentandone l’appeal internazionale.
Le parole di Scaroni
“Non è che andiamo per ragioni economiche, perché l’utile di quest’operazione è scarsissimo e non ci cambia i risultati dell’esercizio. Ci andiamo in uno sforzo che facciamo come Milan, e dovremmo fare tutti, per internazionalizzare la Serie A. Il primo problema della Serie A è la vendita dei diritti tv fuori dall’Italia che oggi è per 200 milioni all’anno, quando la Premier incassa 2 miliardi. Come si fa a guadagnare posizioni in questo terreno? Un’operazione può essere quella di andare a giocare in Australia. Pensiamo potrebbe aiutare a promuovere Milan e Serie A in Australia. Non è per il guadagno in più che facciamo oggi. Per questo motivo, i nostri colleghi della Serie A si sono detti favorevoli all’iniziativa“.
