Milan, 3 aspirine come antidoto alla crisi: i prossimi passi

Milan, 3 aspirine come antidoto alla crisi: i prossimi passi

Lo spettro della crisi aleggia sempre di più in quel di Milanello ed è necessario prendete immediate contromisure

Il battibecco mediatico con Calabria, le parole al vetriolo di Giroud, lo sgretolamento difensivo nel secondo tempo di Napoli, Maignan a farfalle, Theo spaesato. E ancora: i colpi mortali di Mbappé e compagni, l’impalpabile Juve che passa senza troppi patemi, la pioggia di infortuni, i Pioli out. A rivedere gli highlights delle ultime due settimane del Milan vengono i brividi. Tutto è andato storto: la fortuna non è certo dalla parte dei rossoneri ma loro hanno la colpa colpevole di non aiutarsi da sé. Perché la fortuna è cieca e la sfiga ci vede benissimo motivo per cui, ogni tanto, bisogna overperformare per uscire dalla melma.

Servono 3 aspirine

C’è un dato incoraggiante però, forse l’unico. Il Milan è al terzo posto in classifica e dista solamente 3 lunghezze dall’Inter capolista. Dovrebbe bastare questo ad incoraggiare ambiente e squadra. Perché basterebbe davvero poco per tornare in carreggiata. Anzi, classifica alla mano già si è in carreggiata. Serve, più che altro, uno scossone emotivo. Ed ecco che la prima aspirina anticrisi diventa l’Udinese: battere i friulani, tra le mura amiche di San Siro, diventa obbligatorio per riacquistare punti e coraggio. Domani non si può sbagliare: il Milan è obbligato a vincere.

Tra Ibra e mercato

L’altra contromossa per scacciare la crisi è Zlatan Ibrahimovic. La trattativa pare in chiusura e si deve fare presto. Riportare lo svedese a Milanello vorrebbe dire riportare il leader carismatico e morale del gruppo. Quello che ha portato il cambio di mentalità utile a far capire alla squadra che sì: quello scudetto si poteva vincere. E si è vinto. Ibra sarà la cerniera tra area tecnica e giocatori. E ce n’è incredibilmente bisogno. Poi c’è l’ultima aspirina: il mercato. A gennaio si dovrà fare qualcosa ad ogni costo, se non altro per tamponare l’infermabile emorragia di infortuni. Pure qua: aiutati, che Dio ti aiuta.

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