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MILANO – Alexandre Pato, ex calciatore del Milan, ha parlato ai microfoni di Sky Sport della sua avventura in rossonero. Ecco cosa ha detto.
Cosa vuol dire giocare per il Milan.
: «Appena arrivato al Milan incontrai il mister, che mi presentò a tutta la squadra. Per me era una grande responsabilità, giocare con la maglia rossonera. Riuscimmo anche a vincere lo scudetto, fu una grande gioia perché sono diventato campione con la squadra che era ed è la più bella del mondo. Dei miei compagni mi stupì l’umiltà e la voglia di vincere, ho imparato tanto con loro. Ho tanti bei ricordi».
Come sta calcisticamente adesso.
: «Non sono più il ragazzo che ero al Milan, ho 30 anni e ho girato il mondo. Ho un’altra testa rispetto a tanti anni fa, ho più esperienza. Quello che mi dispiace è il periodo degli infortuni, avrei dovuto avere più attenzione per il mio fisico. Oggi so cosa devo fare, su come devo mangiare e che lavori fare a parte. I miei obiettivi sono la nazionale e vincere titoli in Brasile».
Sul periodo degli infortuni.
: «Avevo perso al fiducia e passavo i giorni a chiedermi come mai non scattavo come prima, oggi però capisco di più il mio fisico e la mia testa. Purtroppo anche le persone che mi hanno curato dovevano essere più specializzate, dovevo fare un lavoro mirato all’epoca. Spero però che i tifosi mi ricordino per le gioie e non per gli infortuni».
Un aneddoto in rossonero.
: «In quel periodo anche se uscivo spesso a cena non pagavo quasi mai. Quando chiedevo il conto mi rispondevano che non c’era bisogno perché avevamo vinto lo Scudetto. Uscivo molto perché amavo la cucina italiana».
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