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MILANO - Anche il mondo del calcio continua a dover fare i conti con l'emergenza Coronavirus. Come riporta il Corriere dello Sport, infatti, in questi giorni a tenere banco sono le possibili date di un ritorno all'attività agonistica e lo possibile idea del taglio degli stipendi dei calciatori. In modo da venire incontro alle necessità delle società che potrebbero risentire, a livello economico, dello stop forzato ai campionati e alle competizioni europee. Proprio su quest'ultima eventualità inizia a serpeggiare, sempre con maggior insistenza, la possibilità che gli stipendi di marzo non vengano pagati ai giocatori. La particolarità di questa notizia è che i promotori di questa iniziativa sono il Barcellona e il Real Madrid, due delle squadre più ricche e importanti del mondo, dato sono chiamate a versare cifre astronomiche ai loro calciatori. Il taglio, se la sospensione al calcio giocato diventerà definitiva, ammonterebbe al 30% se i mesi di aprile, maggio e giugno non venissero "saldati".
Si cerca però un'intesa a livello europeo, perché comunque i giocatori professionisti sono protetti da normative e questa strada del taglio delle mensilità non è semplice da percorrere. In Italia per il momento l'AIC, L'associazione Italiana Calciatori, non si è esposta ufficialmente, dato che vuole capire prima la reale entità del danno economico.
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