Di Simone De Bari
Primo Tempo
MILANO – Il Milan ritorna a San Siro per la ventiduesima giornata di Serie A e trova sulla sua strada l’Hellas Verona di Ivan Juric. Gli Scaligeri non sembrano soffrire lo stadio e la carica dei tanti tifosi rossoneri, accorsi al Meazza per la partita. Infatti si sblocca il risultato grazie alla rete di Faraoni al 13′. I rossoneri orfani di Ibrahimovic, Kjaer, Bennacer e Krunic non riescono ad entrare in partita e lasciano ai veneti campo e occasioni. Il dato statistico sul possesso palle, nei primi 45′, è emblematico. Gli uomini di Pioli provano ad affidarsi a Rebic, l’uomo più informa tra le fila del Diavolo, il croato è sicuramente più dentro la gara rispetto al compagno di reparto: Leao. Arriva il pareggio grazie a Calhanoglu, schierato oggi da regista al posto di Bennacer, su calcio di punizione al 29′. Con la rete rossonera cambia l’inerzia del match, con gli uomini di Pioli che crescono in intensità e s’impadroniscono del match.
Secondo Tempo
Il Secondo tempo continua sulla falsa riga del primo, con l’Hellas a fare la partita grazie al tanto agonismo messo in campo. Il punto di svolta arriva, però, al 68′ con l’espulsione diretta di Amrabat per un brutto fallo su Castillejo. Il Milan approfitta della superiorità numerica tornando, come nella prima frazione di gara, padrone del campo. Non arriva, però, la rete del possibile vantaggio. L’assenza di Ibra, vero e proprio punto di riferimento, si fa sentire e non solo in attacco. Leao è sicuramente quello che risente di più dell’assenza dello svedese, il portoghese è apparso spento e inconcludente. Si addormenta, incredibilmente, al 92′ tutto da solo davanti al portiere e si fa rimontare da un difensore. Un visibile passo indietro rispetto alle ultime uscite. Rebic, insieme a Castillejo e Calhanoglu, prova a caricarsi la squadra sulle spalle, non trova il goal ma sembra ancora in crescita, anche dal punto di vista della personalità.
Nel pareggio odierno va dato grande merito all’Hellas Verona, che in tutte e due le frazioni di gioco, mette sotto i rossoneri, i gialloblù sono stati più pericolosi, fino a quando era undici contro undici. L’espulsione ha cambiato l’inerzia del match, ma gli uomini di Pioli non ne hanno approfittato. L’assenza di Ibra ha pesato tantissimo, fallito il primo test di maturità per il Milan.
