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ESCLUSIVA – Carbone: “Giampaolo ha tutto per fare bene, giusto puntare sui giovani. Io al posto di Beretta? Non ne so nulla”

Angelo Carbone ha parlato in esclusiva ai microfoni della nostra redazione

Redazione Il Milanista

Di Simone De Bari 

MILANO - Angelo Carbone ha vestito la maglia del Milan nelle stagioni 1990-1991 e 1993-1994, vincendo praticamente tutto: Scudetto, Champions League, Coppa Intercontinentale e Supercoppa Europea. Oggi, Carbone ricopre il ruolo di Responsabile dell'Attività di Base del Vivaio rossonero e i nostri microfoni lo hanno intervistato in esclusiva. 

Che ricordi ha della sua esperienza da calciatore milanista?

"Ricordi splendidi. In quegli anni il Milan oltre ad avere una squadra di campioni, aveva anche una grandissima società alle spalle. La struttura del club era forte e preparata, riuscendo a mettere i calciatori nelle condizioni migliori per esprimersi: era una macchina perfetta. Questa è la base per togliersi grandi soddisfazioni".

Il Milan di oggi sembra aver deciso di affidarsi a Marco Giampaolo, che ne pensa? 

"Credo sia la scelta giusta: è un allenatore giovane e preparato, ha tutti i requisiti per poter far bene. Giampaolo ha fatto la fortuna di diverse squadre, soprattutto attraverso il lavoro con i giovani. Credo che sia l'allenatore adeguato per quello che deve essere il cammino della nuova gestione rossonera".

Qual è la qualità migliore di Giampaolo?

"Personalmente non lo conosco benissimo, perché non ho avuto modo di lavorarci assieme, però tutti mi dicono che sia in assoluto uno dei migliori in Italia dal punto di vista della preparazione delle partite. E' stimato da tutti gli addetti ai lavori, se ne parla in maniera davvero molto positiva".

Il Milan sta puntando con forza sui giovani: è la strada giusta per riportare in alto il club? 

"Penso proprio di sì. Ogni società programma in base alle proprie idee, se il Milan intende seguire questa linea è perché ha ben presente l'obiettivo che vuole raggiungere. Fa piacere che si inizi a puntare con convinzione sui giovani, anche perché l'Italia è un Paese di grande cultura calcistica. La storia ci dice che l'Italia ha sempre sfornato campioni. Ovviamente occorre aver pazienza: quando si lavora con i giovani non bisogna avere fretta di ottenere subito grandissimi risultati. E' necessario dar tempo ai ragazzi di crescere e maturare: non si può pretendere che portino subito dei risultati, perché devono avere modo di imparare, quindi serve pazienza".

Negli ultimi giorni si è parlato molto di lei come possibile sostituto di Mario Beretta a capo del Settore Giovanile: c'è qualcosa di concreto?

"Assolutamente no. Francamente non ne so nulla, quindi mi sento di smentire queste voci. La mia attenzione è rivolta solamente al lavoro che ho da svolgere. Faccio già parte del mondo Milan, sono già responsabile di una determinata area, ho tante cose da fare e quindi penso solo a svolgere nel migliore dei modi il mio lavoro. Di quello che si dice non so nulla, per cui è un problema che in questo momento onestamente non mi pongo".