Di Ramona Marconi
MILANO – Gianluca Paparesta, in esclusiva dall’Hotel Melià di Milano, ha rilasciato alcune dichiarazioni sul VAR e gli ultimi episodi che hanno fatto discutere: “E’ incredibile come certi episodi siano sfuggiti. Non mi riferisco soltanto al gol di Cutrone contro la Lazio, ma anche a quanto successo a Crotone”.
Il VAR soffre la sudditanza psicologica? “Io non credo. Ci vogliono abitudine e preparazione all’utilizzo di una nuova tecnica di arbitraggio. E’ chiaro che questi sono episodi che possono capitare a qualsiasi squadra, e che questa possa sentirsi parte lesa. Molto spesso però si verificano episodi minimi che vengono segnalati al VAR mentre quelli clamorosi sfuggono. Bisogna migliorare per non far sì che una novità positiva venga archiviata come un fallimento ed abbandonata”.
In che modo si può migliorare? “Preparando meglio gli arbitri e chiarendo il protocollo che deve essere chiaro ed univoco. Secondo me poi andrebbe concesso ai capitani o agli allenatori una chiamata al VAR per tempo”.
La provenienza delle immagini che vengono visionate al VAR è un fattore determinante? “Da quello che mi risulta alla cabina di regia del VAR arrivano le immagini di tutti, sia da Infront che dagli altri operatori di Sky o Mediaset. Il problema è che poi vanno selezionate: ogni partita viene ripresa da almeno 12 telecamere, è umanamente impossibile visionarle tutte contemporaneamente. Anche chi fa la selezione quindi deve essere capace”.