Hleb: "Milan-Arsenal, la partita più bella. Io sto con Wenger"

Hleb: “Milan-Arsenal, la partita più bella. Io sto con Wenger”

Il giocatore moldavo ricorda che: "Il mio Arsenal era superiore ma anche diverso"

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MILANO – Tra i protagonisti del doppio confronto del 2008 tra Milan e Arsenal c’era Aleksandr Hleb, senza il dubbio il più forte giocatore bielorusso. Nonostante siano passati 10 anni eppure per il centrocampista è: “La partita più bella. Mi incuriosisce il Milan, che non ho seguito molto. È senz’altro una squadra profondamente cambiata, molto più giovane. L’Arsenal sta vivendo un momento difficile, anche perchè se inizi la stagione con alcuni giocatori che se ne vogliono andare non è il massimo, perché la squadra poi ha un po’ di pressione. Sanchez voleva partire, si è perso tempo. E nel frattempo bisogna aspettare che Aubameyang si adatti al nuovo campionato”.  Il centrocampista ricorda l‘allenatore rossonero come: “Un leader, ricordo la sua grinta in campo”.  Il tecnico francese invece non sta passando un buon momento e ha un livello di popolarità molto basso, ma secondo il bielorusso: “È tutta una questione di titoli. Tutti vogliono vincere, ma si dimenticano che Wenger ogni anno perde pezzi importanti ed è un continuo ricostruire. E non ha lo stesso budget, per fare un esempio, del Paris Saint-Germain.  Io sto con Wenger, è un tecnico capace e merita tempo e fiducia e per me è il migliore in assoluto. Lui sente ogni giocatore, parla con ogni giocatore. Ha fiducia in te e te la trasmette. Qualcuno è insoddisfatto per qualche prestazione al di sotto delle aspettative e lui ti parla, ti motiva, ti fa sentire importante e viene naturale voler dare il 200% per lui. E posso assicurare che i compagni di squadra che ho avuto all’Arsenal pensano lo stesso. Wenger è una persona che ti capisce”. 

San Siro nel 2010 lo avrebbe potuto vedere come protagonista, Hleb era stato inserito nello trattativa per Ibrahimovic-Barcellona: “Stadio fantastico, mi è piaciuto molto giocarci. Uno dei migliori stadi al mondo anche se non il migliore e un’atmosfera pazzesca, eccitante. Ricordo che giocarci ti rende un po’ nervoso. Poteva essere il mio stadio, l’Inter la mia squadra. E l’idea di lavorare con Mourinho era sicuramente interessante. Oggi non so spiegarmi perché non sono andato all’Inter. Diciamo che all’epoca non avevo la testa giusta, non pensavo come un adulto. Il rimpianto è grande, non lo posso negare. L’Inter ha vinto tutto e io ho commesso un errore”.  Ma sul futuro l’ex Arsenal tra una risata e l’altra afferma:  “Domani prendo il volo per Londra e firmo nuovamente per l’Arsenal”-poi continua- “Scherzi a parte ora mi sono preso una pausa ma sia chiaro che mi sento ancora un calciatore, per cui valuterò le offerte. Voglio ancora giocare”.

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