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A Eriksen verrà operato. Castellacci: “In Italia difficilmente potrà giocare”

Christian Eriksen, numero 10 della Nazionale danese

Ecco il comunicato della Federcalcio Danese sull'interista Eriksen dopo i problemi cardiaci riportati nel match contro la Finlandia

Redazione Il Milanista

La Federcalcio danese, tramite un comunicato pubblicato sul proprio profilo Twitter, ha comunicato le ultime sulle condizioni fisiche di Christian Eriksen. Il numero 10 della Danimarca, nel primo match di Euro2020, era crollato a terra al minuto 43 del primo tempo per un problema cardiaco.

Al centrocampista dell'Inter sarà impiantato un ICD, ovvero un defibrillatore cardiaco automatico, come quello che ha già l'olandese dell'Ajax Daley Blind. "Uno strumento - si legge nella nota - necessario dopo l'arresto cardiaco causato da una aritmia. Christian ha accettato la soluzione suggerita da specialisti nazionali e internazionali, che hanno tutti raccomandato questo tipo di trattamento. Chiediamo a tutti a dare a Christian e alla sua famiglia pace e riservatezza".

 Christian Eriksen ha avuto un malore in Danimarca-Finlandia

E la Nazionale danese alle 18.00 scenderà in campo per la seconda giornata di EURO 2020 e, in vista della sua partita di oggi, è intervenuto il capitano Simon Kjaer. Ecco le sue parole sui social: "Sono stati giorni molto speciali in cui il calcio non è stato la cosa più importante. È stato uno shock che farà parte di me e di noi per sempre. La sola cosa che è importante e che conta è che Christian stia bene. Andiamo in campo per lui, lo terremo sempre nei nostri cuori e nei nostri pensieri".

Castellacci a LaPresse: "Dubbi sull'idoneità con l'ICD"

Eriksen sta bene. E questa è la cosa più importante, ma in Italia difficilmente otterrà l'idoneità sportiva. A riferirlo è il medico dell'Italia Campione del Mondo 2006 Enrico Castellacci a LaPresse: "Nella vita normale è un conto, ma facendo una attività sportiva che è anche di contrasto c'è la possibilità di un traumatismo che potrebbe ledere l'apparecchio. Questo fa riflettere molto e farà riflettere i cardiologi sportivi che dovranno dare o meno l'idoneità. Poi c'è la diagnosi della malattia, ci sono i protocolli, certamente sarà una responsabilità grossa".

 Enrico Castellacci, medico della Nazionale Italiana campione del Mondo 2006