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Serginho: “Stregato da Tonali, ma non paragonatelo a Pirlo”

Redazione Il Milanista

Ecco l'intervista dell'ex terzino milanista Serginho ai microfoni de La Gazzetta dello Sport in edicola oggi

Ai microfoni de La Gazzetta della Sport è intervenuto l'ex terzino del Milan Serginho. Il brasiliano, una volta appesi gli scarpini al chiodo, ha iniziato a lavorare con il noto agente Alessandro Lucci, cercando nuovi talenti in giro per il mondo, e giocando a padel ma "con questa pioggia che vuoi fare? Non si può neanche giocare a padel.Sono innamorato di questo sport, ma sto imparando. Non sono un fenomeno come i miei ex compagni". Ma un pensiero sul Milan c'è sempre: “È la mia seconda famiglia, spero vincano di nuovo lo scudetto”.

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Intanto sono primi in classifica - Forse è l’anno buono, vediamo. Sono migliorati in modo netto”.

Ci dica in quali aspetti - Molti giocatori hanno capito cosa significa giocare lì. Prima vedevo un po’ di tensione, adesso non più. Le faccio un esempio…”.

Prego - Tonali. Mi ha stregato, merita applausi. Anche Leao eh, ma lui era già un talento di suo, andava solo direzionato nel modo giusto. Sandro si sta prendendo la squadra sulle spalle con personalità e coraggio. È cresciuto fisicamente, nelle scelte, nelle giocate. È il futuro della società. Bravo Pioli”.

Lui e Pirlo sono davvero simili? - Per me non c’entrano nulla l’uno con l’altro. Andrea era un maestro nella gestione, gliela passavi in mezzo a tre avversari e ne usciva in eleganza come nulla fosse. Tonali è diverso, ma resta un fenomeno”.

Questo Milan ha qualcosa del suo? - Il senso di appartenenza, e qui è stato bravo Maldini. I giocatori sentono il peso della maglia come lo sentivamo noi, gestiscono questa responsabilità. Ai miei tempi Berlusconi arrivava in elicottero e ci faceva capire cosa significasse indossare quei colori, ora ci sta pensando Paolo”.

Un flash. Ricorda il suo primo incontro con lui? - Il mio sogno è sempre stato il Milan. In Brasile avevo occhi solo per loro. Quando giocavo nel San Paolo mi cercarono Juventus e Lazio, ma per me esistevano solo i rossoneri. Dissi ‘no grazie’ e scelsi San Siro. La prima persona che ho visto è stata Maldini. Stavo salendo le scale per andare a fare le visite mediche, lui scendeva. Un mito. Ora è ancora così, ha ancora un grande peso nella scelta dei giocatori”.

Come nel caso di Theo - A sinistra non c’è nessuno come lui”.

Anni fa magari sì: Serginho? - Sorride. “Siamo diversi. Lui ha le sue qualità e io le mie. Qualche idea in comune c’è, ma Theo ha tutt’altro stile: a me piaceva andare sul fondo e crossare, lui entra in area e tira. Si fa metri di campo palla al piede, a me piaceva essere lanciato da Andrea. In comune, però, abbiamo l’aggressività e l’indole offensiva”.

L’unica nota stonata sembra Kessié  - Deve pensare più alla carriera che ai soldi. Nel Milan è fondamentale, può guadagnare parecchio anche lì, ma alla fine il bene del club viene prima. Se un giocatore vuole andar via è inutile tenerlo”.

Come con Gigio e Calhanoglu - Il Milan viene prima di tutto. Ai miei tempi eravamo una famiglia, con Galliani siamo rimasti amici. Oltre a una connessione estrema con il concetto di vittoria ci divertivamo. Ricordo che durante le trasferte, la sera, restavamo sempre io, Kakà, Cafu, Dida e gli altri a cantare 'Aquarela do Brasil’ insieme a Galliani”.

A proposito di brasiliani. Oggi in rosa c’è solo Messias. - Mi dispiace molto che da un paio d’anni non ci siano connazionali, a parte Junior e il mio amico Dida come preparatore dei portieri. Se pensi al Milan pensi al Brasile. Ai miei tempi i derby erano contro l’Inter degli argentini e questo ci caricava il doppio. È un peccato”.

Paquetà brilla a Lione: è stato ceduto troppo presto? - In due anni non è riuscito a imporsi, ci può stare. Adattarsi al calcio italiano è difficile. È stato un problema suo, non del Milan”.

Il suo amico Sheva guiderà il Genoa - Vale molto, può diventare un grande allenatore. E poi ha uno staff di talenti veri: Tassotti, Maldera, Valerio Fiori. Sono felice per lui, quando giocavamo gli ho fatto un milione di assist! Ne ricordo un paio con la Samp: con 5 passaggi arrivavamo in porta, che tempi”.

Magari l’assist lo farà a Maldini: pronto a proporgli qualche giocatore? - "Sorride. “Vediamo, tutto può succedere…”.