IlMilanista.it
I migliori video scelti dal nostro canale

notizie

Dicono di M…ilan – Le parole del 28 aprile

Il Milan festeggia dopo un gol segnato contro il Genoa

MILANO – Dicono di M…ilan la rubrica de IlMilanista.it che raccoglie le parole della giornata sull’universo Milan. Dicono di M…ilan – Le parole del giorno FABRIZIO BIASIN SU TUTTOMERCATOWEB – “Dicono tutti...

Redazione Il Milanista

MILANO - Dicono di M...ilan la rubrica de IlMilanista.it che raccoglie le parole della giornata sull'universo Milan.

Dicono di M...ilan - Le parole del giorno

FABRIZIO BIASIN SU TUTTOMERCATOWEB - "Dicono tutti che Gigione abbia già un accordo con la Juve. Lo dicono sottotraccia. Anzi no, qualcuno lo urla pure. Si parla di ingaggi da 10 milioni scarsi, si parla di commissioni succulente che finiranno nelle tasche di Raiola. Dovesse andare così:

1)Nessuno ci venga più a parlare di Superleghe indispensabili per combattere la follia del calcio, o delle commissioni, o dei super ingaggi. Sarebbe ridicolo.

2)Donnarumma dovrà (deve) prendersi le sue responsabilità: Raiola è un paravento che non regge più.

3)Il Milan in ogni caso esisterà anche senza il suo gigante. E questa è una magra consolazione, ma anche una certezza"

FRANCO ORDINE SU ILGIORNALE -  "La questione Donnarumma andrebbe risolta prima di Juve - Milan. I bianconeri sono alla finestra e giocare quel match senza un chiarimento sul proprio futuro sarebbe come camminare sui carboni ardenti. Per il momento Gigio risponde ai tifosi infuriato promettendo pronto riscatto".

PAOLO CONDO' A SKY SPORT - "Scontro diretto? Sì, se una squadra vince lo scontro diretto va a +3, il calendario è difficile da interpretare, ci sono partite abbordabili e altre all’apparenza più complicate. Per esempio il Cagliari alla penultima può essere molto tosta. Noi analizziamo come se Juve e Milan dovessero andare sicuramente, Atalanta e Napoli sono andate, ma la Lazio, a parte che mi ha impressionato contro il Milan, sta volando. Dandole la vittoria nel recupero è come se avesse tre punti in più e quindi è a due da loro. Questo è un campionato di 50 partite, il Milan in tutto il 2020, è come se avesse giocato un campionato intero, e quel campionato l'ha vinto".

 Gigio Donnarumma, estremo difensore rossonero classe 1999.

MATTEO MARANI A SKY SPORT - "La valutazione del lavoro di Pioli va fatta complessivamente. E' chiaro che quanto fatto dal Milan nella prima parte di stagione ha portato a una grande narrazione sulla squadra rossonera, meritata per quanto fatto intravedere ma che in alcuni casi è andata oltre quelle che erano le sue possibilità. Al di là di questo è giusto fare le corrette valutazioni sulle prospettive di questa rosa e senza dubbio Pioli ha avuto grandi meriti a portarla a certi livelli considerati anche i tanti infortuni occorsi in stagione. E' chiaro che le ultime uscite lasciano un po' di amarezza rispetto a quello che è stato il cammino della prima parte di stagione ma il lavoro di Pioli, nel complesso, è stato ottimo".

RICCARDO TREVISANI A TMW RADIO - "Sul VAR dico che all'inizio mi pareva strano, mentre oggi paradossalmente trovo affascinante il pathos di quell'attesa... Vero Orsato? Ieri da parte sua ho visto una delle cose peggiori negli ultimi 4 anni di VAR. In Lazio-Bologna hanno annullato un gol a Svanberg, e al VAR c'era lo stesso Mazzoleni di Lazio-Milan, che era un centesimo di quello di ieri"

CRISTIAN BUCCHI A TMW.COM - "Da dopo il lockdown aveva fatto qualcosa di pazzesco inanellando una serie di prestazioni e risultati. Merito all’allenatore. Però se mancano alcune pedine paghi dazio. La settimana scorsa ha rinnovato Ibra: se un giocatore di quarant’anni rinnova a quelle cifre vuol dire che è troppo importante. Anche contro la Lazio il Milan ha fatto una buona partita, ma se hai o non hai Ibra cambia tanto. Per lunga parte del campionato il Milan è stato l’antagonista dell’Inter. Ci ha fatto sognare. Ma l’Inter ha una rosa ampia e la differenza è abissale"

PARMA, ITALY - APRIL 10: Franck Kessie of AC Milan celebrates with his teammates after scoring goal 0-2 during the Serie A match between Parma Calcio and AC Milan at Stadio Ennio Tardini on April 10, 2021 in Parma, Italy. Sporting stadiums around Italy remain under strict restrictions due to the Coronavirus Pandemic as Government social distancing laws prohibit fans inside venues resulting in games being played behind closed doors.  (Photo by Giuseppe Bellini/Getty Images)

PARMA, ITALY - APRIL 10: Franck Kessie of AC Milan celebrates with his teammates after scoring goal 0-2 during the Serie A match between Parma Calcio and AC Milan at Stadio Ennio Tardini on April 10, 2021 in Parma, Italy. Sporting stadiums around Italy remain under strict restrictions due to the Coronavirus Pandemic as Government social distancing laws prohibit fans inside venues resulting in games being played behind closed doors. (Photo by Giuseppe Bellini/Getty Images)

ROBERTO PERRONE A IL CORRIERE DELLO SPORT -  "Un anno (undici mesi in realtà) in testa, ha dato alla testa. Dal Genoa (1-2, 8 marzo 2020) allo Spezia (0-2, 13 febbraio 2021) il Milan è stato davanti a tutti. Dopo la ripresa, nel campionato di luglio 2020 ha prodotto il miglior rendimento e non si è più fermato. Stefano Pioli, a differenza di Andrea Pirlo, un equilibrio l'aveva trovato, sebbene illusorio. Anche qui c'è un totem a statuto speciale e a mezzo servizio. Zlatan Ibrahimovic, appena confermato fino al 2022, con la Lazio "non" ha giocato 16 partite su 33. I sentimenti nei suoi confronti sono cambiati. Da simpatico guascone e anziano combattente protagonista di una never ending story, da perdonato speciale per le sue fughe (pure in moto) a Sanremo, è diventato giocatore anziano facilmente soggetto a sbalzi d'umore, acciacchi e troppo libero di farsi i fatti suoi (ora anche la ditta di scommesse). Uno degli assiomi su di lui recitava: è fondamentale anche quando non c'è. Purtroppo per il Milan, se è stato vero, ora non lo è più. La banda rossonera ha smesso di suonare il rock, per stare in argomento musicale. E l'influenza zlatanesca non è più visibile. Calhanoglu è passato da profeta (in patria e fuori) a ragazzo sperduto. L'irresistibilità offensiva di Theo HerNandez è stata cancellata dalle sue amnesie difensive. Rebic alterna gol e prove scintillanti a opacità incontrollate. Leao non è una punta o almeno non la punta che si credeva, Mandzukic non è più una punta. Anche qui, poi, è transitato lo spettro della Superlega con il clamoroso “distinguo” di Paolo Maldini che non ha certo aiutato a dare l'idea di una società compatta, capace di supportare un gruppo in difficoltà. Il Milan sta "vedendo" le sue carte e si accorge di aver vissuto una vita da squadra che non era, Comunque l'ha vissuta, Meglio della Juve che neanche ha provato. Se può essere una consolazione".

PEPPE DI STEFANO A SKY SPORT -  "La "colpa" di essere stati quasi perfetti per un anno ha alzato di tanto le aspettative del mondo Milan e dei tifosi. Se il Milan un anno fa fosse stato a lottare tra quarto/quinto/sesto posto avremmo tutti detto che il Milan è cresciuto tanto. Pioli ha migliorato il suo livello numerico rispetto alle sue secondi stagioni, il problema è la seconda parte della stagione. Pioli è assolutamente legato al Milan fino al 2022, lui, Maldini e Massara sono compatti. Bisognerà vedere come andrà nelle prossime partite, perché non andare in Champions per qualche punto è un conto, crollare è un altro".

THEO HERNANDEZ SU INSTAGRAM - "Cadere è permesso, rialzarsi è obbligatorio". Il post completo:

 Il pallone della Serie A