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Milan, Ibra torna sulla lite con Lukaku e risponde alle accuse di razzismo

Alla fine del primo tempo Romelu Lukaku e Zlatan Ibrahimovic si sono affrontati con pesanti offese

L'attaccante del Milan ha voluto esprimere il suo punto di vista sui suoi profili social, in risposta alle accuse di razzismo, dopo la lite con Lukaku

Redazione Il Milanista

MILANO - Gli strascichi del derby di Coppa Italia vanno avanti. Non c'è solo il risultato sotto la lente d'ingrandimento, anzi. Il giorno dopo è il caso Ibra-Lukaku che tiene banco. I due attaccanti nella gara di ieri sono venuti a contatto nel primo tempo, dopo un fallo di Romagnoli del belga, fallo che ha portato alla reazione del attaccante belga e che poi ha visto l'entrata in scena del numero 11 rossonero. Il risultato era di uno a zero per il Diavolo, ma la partita da quel momento si è praticamente fermata, con tanto nervosismo è stato portato avanti fino alla fine della prima frazione di gioco.

 Ibrahimovic e Lukaku

Questa la ricostruzione completa, di quello che si sono detti i due giocatori nei momenti più concitati, pubblicata dall'account Twitter Italian Football Tv.

Ibra: "You are a donkey"

Lukaku: "Let’s go inside you bitch, we’re gonna see"

Ibra: "Call your mother, do your voodoo shit"

Lukaku: "F*ck you & your wife you little b***h"

Lukaku: "You want to speak about my mother you son of a b***h? I’ll shoot you in your head".

Una brutta scena per tutto il movimento del calcio italiano e occuperà e prime pagine dei giornali nei prossimi giorni, anche dopo la possibile squalifica per entrambi.

Ventiquattrore dopo, praticamente, però Zlatan Ibrahimovic ha voluto chiarire il suo pensiero e prendere una posizione, rispondendo alle accuse di razzismo che sono piovute sullo svedese. Il calciatore del Milan ha utilizzato i suoi profili social proprio per esprimere il suo pensiero:

"In ZLATAN’s world there is no place for RACISM.

We are all the same race - we are all equal !!

We are all PLAYERS some better then others".

"Nel mondo di ZLATAN non c'è posto per il RAZZISMO.

Siamo tutti della stessa razza - siamo tutti uguali!

Siamo tutti GIOCATORI, alcuni migliori di altri".