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Milan, De Zerbi non vorrebbe andare a San Siro. Le sue parole

Paolo Maldini, dt del Milan, con Roberto De Zerbi, tecnico del Sassuolo

Durissimo in conferenza stampa Roberto De Zerbi, allenatore del Sassuolo e prossimo avversario del Milan in campionato. Ecco le sue parole

Redazione Il Milanista

MILANO - Non si placano le polemiche sulla Superlega, nonostante tra 24 ore torni in campo la Serie A. Questa volta ad esporsi è stato Roberto De Zerbi, allenatore del Sassuolo e prossimo avversario del Milan, domani alle 18:30. In conferenza stampa il tecnico è stato durissimo esprimendo il suo disappunto per quello che è accaduto e ha sconvolto il mondo del calcio. Ecco le sue parole:

"Sono molto arrabbiato. Ieri abbiamo parlato con la squadra, sono molto arrabbiato perché domenica è stato fatto un colpo di stato! Sia nei contenuti e nella modalità. Nei contenuti perché il calcio è di tutti ed è meritocratico. Nella modalità perché si poteva fare alla luce del sole, cosa che non è accaduta, come se qualcuno dovesse porre le bandiere in un posto che aveva sottratto a qualcun altro".

Calcio, sport e ruolo sociale

 De Zerbi, allenatore del Sassuolo

"E' un comportamento che va a ledere un diritto che non è legato solo al calcio, il diritto che il più debole possa farsi strada. Io credo che il calcio abbia un ruolo sociale diverso dagli altri sport, è così per l'Italia e l'Europa, giusto o non giusto che sia. Fare una Superlega dove loro decidono chi deve entrare e decidono chi sta fuori, va a togliere l'essenza del calcio".

"Forse io e la mia società siamo coglioni perché ancora sogniamo, ma qui si tratta di metterci la faccia. Se questo è il calcio moderno è una roba che non rispetta l'uomo prima del calciatore e del tifoso".

Società indebitate

 De Zerbi, allenatore del Sassuolo

"Debiti? Non mi interessa se tutte queste squadre sono indebitate. Io faccio parte del Sassuolo perché ragiona come ragiono io. Io non ho fatto nemmeno mezza riunione di mercato con Carnevali, perché sapevo il momento che stavamo attraversando, e se tutte queste squadre sono indebitate devono farsi delle domande di come hanno gestito le loro aziende".

Non presentarsi conto il Milan

"Credo sia arrivato il momento anche di esporsi. Io domani non avrei piacere a giocare la partita perché il Milan fa parte di queste tre squadre e l'ho detto ai giocatori e a Carnevali. Se Carnevali mi obbligherà ad andare chiaramente ci vado".