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Tonali, progressi e passione: così esplode il talento del Milan

Sandro Tonali, centrocampista del Milan

Il centrocampista del Milan, Sandro Tonali, ha parlato ai microfoni di StarCasinò Sport in una lunga intervista.

Redazione Il Milanista

Carlo Pellegatti, storico giornalista di fede rossonera, ha intervistato il numero 8 del Milan Sandro Tonali per StarCasinò Sport. Questa l’intervista integrale:

SULL'OVAZIONE IN MILAN-TORINO - “Sono delle bellissime emozioni che l’anno scorso non ha provato nessuno. Tornare a farlo quest’anno, soprattutto per me che ho passato un anno difficile, è un’emozione fortissima che mi porterò sempre dentro”.

SULL'AFFEZIONE DEI TIFOSI - “Sì, ma diciamo che non abbiamo ancora fatto niente. Dobbiamo puntare sempre più in alto, andare piano e capire di non aver ancora fatto nulla”.

SUI GOL SIGLATI -“Il primo è stata una punizione che avevamo provato il giorno prima ed è uscita alla perfezione, è andato tutto per il meglio. Averlo fatto a San Siro è stata la ciliegina sulla torta. Invece il secondo, contro l’Atalanta… È stata una partita che ci ha fatto capire di essere davvero una grande squadra. Andare a Bergamo e vincere così, perché abbiamo vinto e giocato bene, lottando su tutti i palloni, ha fatto capire a tutti che siamo una grande squadra e possiamo fare grandi cose insieme”.

Tonali

SUL SUO RAPPORTO CON IL MILAN - “È casa, un punto di riferimento. L’ho sempre vista come la mia squadra fin da quando avevo pochi anni e andavo a vederla allo stadio, e anche oggi non è cambiato. È cambiato il modo di vederlo sicuramente perché ora devo vedere un affetto diverso perché lavoro per questa squadra e mi rendo conto di avere un altro tipo di affetto. Comunque il Milan è e resterà sempre la mia squadra del cuore”.

SUL SIO IDOLO DA PICCOLO - “Ce ne sono stati tanti, Gattuso, Pirlo, Kaká, ne potrei dire tantissimi… Il Milan. Tutti i miei idoli erano fenomeni del Milan, vederli giocare è stato bello anche se ricordo poco. Anche Paolo (Maldini, ndr), che ce l’abbiamo sempre in campo… Sono tutti idoli per me e per noi tifosi”.

LA PRIMA PARTITA DEL MILAN MAI VISTA - “La prima no perché ero davvero piccolo piccolo, ma ne ho viste tante con mio papà. Quella che mi ricordo meglio è stata quella dell’1-0 col Chievo con gol di Seedorf all’ultimo minuto. Segnare dopo una partita non bellissima e vincere all’ultimo minuto è sempre una cosa fantastica. Capisci di avere avuto fortuna, di aver giocato fino all’ultimo minuto e di aver dato tutto”.

SULLA SUA PERSONALE CRESCITA - “Siamo partiti insieme al Mister in un altro modo quest’anno. Iniziare il ritiro da sano è tutta un’altra cosa perché il ritiro ti dà tanta benzina per iniziare fortissimo, non poterlo fare o poterlo fare a tratti è un punto di penalizzazione per qualunque giocatore. È fondamentale per ogni giocatore, è uno dei problemi che ho avuto. Quest’anno è stato tutto diverso, l’ho fatto bene e stavo bene. Spero di portare avanti tutto questo che ho fatto per il prosieguo della stagione”.