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Serie A | Che ne sarà dei tifosi? Le due possibilità per la nuova stagione

La sciarpata dei tifosi del Milan

Le ultime novità sulla questionne tifosi negli stadi, specie dopo l'approvazione da parte del governno del green pass.

Redazione Il Milanista

Che ne sarà dei tifosi in Serie A? Questa la domanda che in molti si stanno facendo negli ultimi giorni. Specie, dopo l'approvazione, da parte del Governo Draghi, del greenpass. Ma come funzionerà questo nuovo strumento in luoghi di eventi aperti al pubblico? Come riporta Il Sole 24 ore, il Green Pass diventa obbligatorio anche per andare al cinema o a teatro, sedersi a una sala di concerto o in un locale di intrattenimento dove si faccia musica dal vivo.

Che siano al chiuso o all'aperto gli spettacoli dovranno svolgersi «esclusivamente con posti a sedere preassegnati e a condizione che sia assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro, sia per gli spettatori che non siano abitualmente conviventi, sia per il personale». Stesso discorso vale anche per gli eventi sportivi «e le competizioni di livello agonistico riconosciute di preminente interesse nazionale» dal Coni. Quindi campionati di calcio, basket e volley, tornei nazionali e internazionali di tennis, meeting di atletica.

 Giuseppe Marotta, dirigente dell'Inter

Tra l'altro, l'edizione odierna del Corriere della Sera assicura che i presidenti di A sono "sul piede di guerra", e riferisce come, nelle ore precedenti all'assemblea di oggi, prevalga il sentimento che, in assenza di interventi governativi a sostegno del calcio, la ripartenza del campionato sia a rischio. La riapertura al 50 percento della capienza viene giudicata insufficiente, come rimarcato dall'a.d. dell'Inter Giuseppe Marotta: "In quasi tutti gli impianti - ha spiegato -, rispettando il distanziamento di un metro fra un posto e l'altro, la capienza verrebbe ridotta ulteriormente al 25-30 per cento". Nello specifico, i club chiedono che la regola relativa al "rispetto della distanza interpersonale di un metro" venga sostituita da "sedute alternateascacchiera", e auspicano, se non ristori dal governo, almeno la rateizzazione di imposte e contributi.