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Sebe, O Jogo: “Inciderà il Do Dragao, siamo nel girone della morte”

Sebe, O Jogo: “Inciderà il Do Dragao, siamo nel girone della morte” - immagine 1

Le parole di Sebe ai microfoni di TMW a proposito della sfida di stasera tra il Porto, club al quale è vicino, e il Milan.

Redazione Il Milanista

Francisco Sebe, giornalista portoghese molto vicino alle vicende del Porto, è stato intervistato da TMW. Queste le principali dichiarazioni rilasciate.

SUL MATCH DI QUESTA SERA - “È una partita da dentro o fuori, tutto o niente. Se il Porto non batte il Milan in casa diventa difficile anche pensare all’Europa League. È una gara importantissima per le ambizioni del Porto a livello europeo. Credo che la sconfitta col Liverpool sia il passato, Conceicao lo ha detto chiaramente e la squadra lo ha dimostrato nelle ultime uscite. Battendo il Milan può continuare a sognare”.

UN GIRONE "DELLA MORTE" - “Al momento del sorteggio si è capito subito che tipo di percorso le avrebbe attese. Il Porto non ha grandissimi trascorsi col Liverpool, poi c’è l’Atletico Madrid campione di squadra e il Milan, la migliore della quarta fascia. Sono stati tutti sfortunati. È un gruppo tostissimo, ma il Porto ha un’attitudine a non mollare mai. Lo ha dimostrato anche l’anno scorso battendo la Juventus: sa dare il meglio nei momenti difficili”.

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SUL FATTORE ESTADIO DO DRAGAO - “Credo che inciderà molto, anche perché sarà la prima partita a capienza piena dall’inizio della pandemia. Il Porto sarà ancora più motivato del solito per questo motivo, giocare al Dragao, pieno, in Champions League, non accadeva da troppo tempo”.

SULLA PARTITA CHE SI ASPETTA - “Sono due squadre in una posizione difficile, soprattutto. Il Porto giocherà in casa, ragion per cui mi aspetto un Milan più attendista almeno in avvio. Però è difficile da dire, sono due formazioni che, appunto, giocano spesso all’attacco: molto dipenderà da come andrà la partita”.

SUL TECNICO DEL PORTO DAL PASSATO IN ITALIA - “Il calcio italiano si è evoluto molto da quando Conceicao giocava in Serie A. Credo non sia più lo stesso, il Milan in particolare ha una squadra molto diversa, più giovane. Ai suoi tempi era una parata di stelle, ora ha molti giovani”.