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Pres. Porto: “Bello sfidare le italiane: la migliore quella volta col Milan”

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Pinto da Costa, presidente del Porto chiamato “Il Papa” in patria, vuole dare l’ennesima benedizione a un’italiana dopo il ko di San Siro

Redazione Il Milanista

Jorge Nuno Pinto da Costa, presidente del Porto chiamato “Il Papa” in patria, vuole dare l’ennesima benedizione a un’italiana dopo il ko di San Siro: “Noi lotteremo fino alla fine, il Porto ci crede sempre”, ha già dichiarato. Contro l’Inter, nell’andata degli ottavi di finale di Champions League, infatti, è arrivata la sconfitta per 1-0.

Il presidente, questa mattina, è stato intervistato da La Gazzetta dello Sport.

Presidente, l’Inter deve temere la vostra voglia di rivincita?

“Il sentimento di vendetta non esiste nel calcio. Loro cercheranno di fare il massimo. Però per noi sarà esattamente lo stesso…”.

Il numero uno del Porto, poi, ha anche fatto riferimento al Milan. “Lei ha fatto piangere spesso il calcio italiano: a quale sfida ai nostri club è più legato?”, la domanda. Lui, risponde:

“Nel calcio non ci sono vie di mezzo, solo il successo dà felicità. Le partite contro le italiane, però, sono sempre entusiasmanti perché molto competitive e incerte: anche questi ottavi non sono da meno. Abbiamo vinto e perso, ma ciò che conta è che continueremo a sfidarvi ancora in Europa perché siamo ambiziosi, proprio come voi. Se devo scegliere una sfida, dico la prima, quando non ero ancora presidente, ma d.g.: Coppa Campioni 1979-80, 1-0 a San Siro contro il Milan, gol di Duda”.

Sul calcio:

“Sì, è vero: quando sono diventato presidente, il calcio italiano era il più solido del mondo. Il sistema ha beneficiato anche di presidenti come Berlusconi, Moratti, Agnelli, ma ora quel potere si è trasferito in Inghilterra e i vostri club hanno perso rilevanza, anche perché non sono più gestiti da persone con l’esperienza dei nomi che ho citato. Eppure siete sempre tra i migliori e non è mai facile affrontarvi, come dimostra l’Inter. Ma in questi 41 anni di presidenza, il più grande orgoglio è che abbiamo mantenuto sempre competitività in Europa”.