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Panucci: “Il mio Milan? una squadra di leader assoluti”

Il pallone ufficiale del campionato di Serie A sul prato di San Siro
Christian Panucci, ex terzino del Milan, ha parlato al canale Twitch del club rossonero concedendo una lunga intervista

Redazione Il Milanista

Christian Panucci, ex terzino del Milan, ha parlato al canale Twitch del club rossonero concedendo una lunga intervista. Tra i vari temi su cui su è soffermato c'è anche il primo contratto firmato con il club rossonero. Di seguito un estratto.

SULLA FIRMA: “Erano i Giochi del Mediterraneo, vennero giù e quel giorno cambiò la mia vita. Ricordo che giocavo al Genoa e avevo un pre-contratto, guadagnavo 960mila lire. Da quel momento lì è cambiata la mia vita, l’anno dopo ho comprato una casa a mia mamma e mio padre".

"Quel giorno lì è indimenticabile. Comprare casa a mamma e papà uno dei trofei più belli della mia vita. Io arrivo da una famiglia molto umile, mio papà era un postino ed è riuscito a crescere due figli. Avevano avuto lo sfratto e il mio pensiero è stato quello di regalare un tetto ai miei genitori, penso che sia normalissimo per un figlio essere riconoscente verso papà e mamma”.

MILAN : "Ma noi eravamo i primi a non voler prendere gol. Pensa a Sebastiano Rossi, quando prendeva gol in partitella durante la settimana c’erano dei cinema mai visti. Era una squadra di grandi leader. Molte volte siccome c’erano tanti leader avevamo la fortuna che perdevamo poco. Quando perdevi c’era silenzio perché non vedevi l’ora di giocare quella dopo. I leader erano Franco, Paolo, DonadoniCostacurta".

"Io ero il ragazzino che stava zitto e pedalava, però avevo la personalità per dire anche il mio pensiero. Ma quando parlavano loro io assolutamente stavo in silenzio, anche perché in quegli anni lì qualche bastonata l’ho presa anche io. Ma dico sempre che sono scosse di assestamento che ti fanno entrare nel mondo Milan”.