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Murelli: “Vittoria nel derby importante per crescere. Rebic? Fa la differenza”

Murelli, vice allenatore di Pioli.

Il vice allenatore del Milan e di Stefano Pioli è intervenuto ai microfoni di Milan Tv per parlare della sua avventura in rossonero

Redazione Il Milanista

Ai microfoni di MilanTv è intervenuto il vice allenatore del Milan Giacomo Murelli. Ecco le sue parole:

Sul rapporto con Pioli - "Io e Pioli ci conosciamo da quando abbiamo 14-15 anni. Abbiamo cominciato il nostro percorso calcistico nel Parma, la nostra città e abbiamo cominciato il nostro primo campionato professionistico insieme nel 1982 proprio al Parma"

Sul suo passato calcistico - "Ho cambiato poche squadre da giocatore, molte più da allenatore. Ho giocato nell'Avellino quando era in Serie A, poi a Taranto e a Padova. Negli ultimi anni poi ho giocato nei dilettanti al Suzzara per non farmi mancare nulla"

Sulla collaborazione con Pioli - "Abbiamo iniziato insieme al Modena nel 2004 e da lì abbiamo continuato. E' da 17-18 anni che collaboriamo insieme. Fuori dal campo le giornate sono interminabili. Spesso usciamo fuori a cena con le rispettive consorti, proviamo a parlare di altro ma spesso quasi sempre parliamo di calcio nel percorso dal ristorante a casa"

Sul suo compito nella squadra - "A Stefano piace molto interagire con i ragazzi, vuole un rapporto franco e schietto ma è sensibile alle varie esigenze. In alcune situazioni però il giocatore fa arrivare certe cose tramite me o altre figure. Ora negli anni ho capito cosa dire e cosa no, cerco di smussare tutte le situazioni. Alcune cose è giusto dirle, altre magari il mister non vuole neanche saperle"

Sui cambi nel derby - "Ormai si parte sempre con una formazione e poi avendo 5 cambi, si sfrutta questo vantaggio e si cambia a gara in corso. Le partite cambiano in base a ciò che si verifica nella gara. I cambi possono cambiare le partite ed è quello che è successo l'altro giorno. Brahim è entrato nel momento giusto perché c'era bisogno di un giocatore più rapido e pimpante nel momento in cui abbiamo preso più campo"

Sul miglioramento di Pioli e lo staff negli anni - "Sicuramente sia Stefano che tutto lo staff hanno avuto un'evoluzione negli anni, ci siamo migliorati. Non siamo gli stessi di 15 anni fa, le esperienze portano a migliorare e proporsi nel modo adeguato. Al Milan è il terzo anno, avere vissuto certe vicissitudini ha portato a certe scelte. C'è un grandissimo rapporto con la dirigenza, Stefano si sente molto dentro il progetto e questo porta a ottimi risultati"

Sulla vittoria nel derby - "E' stata una grandissima vittoria e una grande soddisfazione che ci può permettere di continuare il nostro percorso di crescita. Sappiamo dove siamo partiti, sappiamo che abbiamo una squadra competitiva ma la concorrenza è spietata. Vincere contro la squadra più forte del campionato ci dà grandissimi stimoli per continuare"

La reazione dopo Milan-Spezia - "Sì dopo Milan-Spezia abbiamo lanciato un messaggio alla squadra. A Stefano non piace lamentarsi, pensa alle partite successive. Quello che è successo con lo Spezia è sotto gli occhi di tutti, ci siamo buttati sulle partite successive e abbiamo pensato solo a quelle gare accantonando la partita con lo Spezia"

Su Rebic e i prossimi impegni - "Rebic è un giocatore importantissimo per noi, sta risolvendo i problemi fisici che ha e speriamo sia disponibile già da mercoledì. Ante fa la differenza, è uno che ti fa vincere le partite e speriamo ci sia con la Lazio. Tutte le partite poi vanno giocate, la Sampdoria è una squadra attrezzata e dovremo affrontare con grande attenzione e impegno. Nulla è scontato. Noi affronteremo una partita per volta e non avere l'impegno infrasettimanale ci permetterà di preparare meglio le partite. Vedremo se sarà un vantaggio"

Sul gol subìto nel derby - "In ogni situazione ci sono pro e contro, sia nella marcatura a uomo che a zona. Ultimamente questa strategia ci ha dato soddisfazioni ma ci ha messo anche in difficoltà. Kalulu nel gol era posizionato male e non ha staccato come doveva. Con i video-analisti cerchiamo di studiare ogni situazione. Perisic si è trovato libero perché eravamo troppo schiacciati con la prima linea, In questi casi sono di fondamentale importanza le direttive di Maignan che deve posizionare la difesa"