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Daniel Maldini: “Era il momento giusto di lasciare il Milan per crescere”

Daniel Maldini
Il trequartista del Milan appena passato in prestito allo Spezia si racconta. Sentite le parole di Daniel Maldini

Redazione Il Milanista

In esclusiva alla Gazzetta dello Sport ha parlato il giovane figlio d'arte Daniel Maldini che sul suo arrivederci al Milan e sul suo arrivo a La Spezia ha detto: “Sono qui per crescere, con questo cognome non posso deludere. Spero si guardi a me senza pensare a papà. Mi dispiace aver lasciato il Milan, ma era il momento di andare. A La Spezia sono pronto ad adattarmi in altre posizioni e imporrerò cose nuove da Gotti: potrò magari fare il falso nove, la seconda punta, il centrocampista offensivo. Vedremo. Adesso ho maggiore consapevolezza nei miei mezzi e spero che emergano. Il primo obiettivo è rendermi utile allo Spezia per raggiungere la salvezza. Poi entrare nel gruppo dell’Under 21. E ce ne sarebbe anche un altro". Queste le parole in esclusiva alla Gazzetta dello Sport dove ha parlato il giovane figlio d'arte Daniel Maldini il quale si è espresso sul suo arrivederci al Milan e sul suo arrivo a La Spezia.

Del Milan ha parlato anche l'ex calciatore Domenico Marocchino

In esclusiva ai microfoni di Tutto Mercato Web Radio, durante il consueto programma targato Maracanà, ha parlato il noto ex giocatore Domenico Marocchino il quale sul Milan ha detto: “Diamo il giusto onore a Maldini e Massara che hanno preso giocatori sconosciuti o quasi ma importanti, hanno preso Giroud che era dato per bollito ma hanno fatto un bel lavoro di équipe. E’ importante che una società abbia chi vede oltre”. Queste le parole in esclusiva ai microfoni di Tutto Mercato Web Radio, durante il consueto programma targato Maracanà, dove del Milan ha parlato il noto ex giocatore Domenico Marocchino.

Infine Mario Sconcerti ha fatto la griglia di partenza della Serie A

“A me sembra ci siano due squadre pronte, Milan e Inter, più due grandi squadre da finire di costruire, Roma e Juve. La palla è rotonda mentre noi viviamo solo in un mondo piano. Per questo alla fine decideranno i grandi giocatori, cioè gli artisti portati a declinare i trucchi delle due geometrie. I migliori in assoluto sono due, Di Maria e Lukaku, entrambi con un contratto di un anno, a conferma della criticità del nostro calcio. Chiudo con gli arbitri. Diventeranno ottimi se noi smetteremo di giudicarli a ogni contatto. Perché i primi a non essere obiettivi sono i nostri giudizi di tifosi”. Queste le sue parole al Corriere della Sera.