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Milan e l’incontro per il FFP: filtra un cauto ottimismo

Ivan Gazidis

L’Ad  rossonero Ivan Gazidis e Giorgio Furlani,, nei giorni scorsi sono volati in Svizzera, dove hanno avuto un confronto  col Cfcb.

Redazione Il Milanista

L’Ad  rossonero Ivan Gazidis ed il portfolio manager del fondo Elliott, Giorgio Furlani, consigliere del club, nei giorni scorsi sono volati in Svizzera, dove hanno avuto un confronto  col Cfcb. Ovvero l’organismo finanziario di controllo dell’ente di governo del calcio europeo. All’audizione seguirà il giudizio sul rientro del Milan nei parametri del Ffp. Dal club rossonero, però, filtra ottimismo per l'esito favorevole. Il percorso virtuoso intrapreso dal club rossonero è stato riconosciuto anche dalla commissione del Club Financial Control Bod e quindi in casa Milan filtra un cauto ottimismo.

IL PUNTO:

La società, che si sta gradualmente avvicinando alla sostenibilità totale e al pareggio tra spese e ricavi richiesti dall’Uefa. Ha l’obiettivo di evitare sanzioni, anche alla luce del percorso virtuoso intrapreso negli ultimi due anni e indicato come priorità dal fondo americano della famiglia Singer. Il club venne punito nel 2019 con l’esclusione per una stagione dalle coppe (nello specifico dall’Europa League). dopo la bocciatura del voluntary agreement chiesto nel novembre 2017 dall’allora ad Marco Fassone, scattò infatti il castigo per le irregolarità nei conti del triennio 2014-2017, periodo che intrecciava sia l’ultima fase della proprietà Fininvest sia la prima di Yonghong Li.  Il misterioso imprenditore cinese al quale Silvio Berlusconi aveva venduto la società nell’aprile 2017.

DEFICIT IN CALO:

La politica finanziaria del fondo EIliott, che dal 2018 ha rilevato il pacchetto azionario di maggioranza per l’insolvenza del debitore Yonghong Li, è stata da subito improntata al raggiungimento del pareggio di bilancio, anche se il percorso  è lungo e tortuoso. Il deficit è in progressivo calo da due stagioni: dal meno 194 milioni di euro del giugno 2020 è sceso al meno 96 del 2021 e le proiezioni indicano che dovrebbe attestarsi a giugno 2022 intorno al meno 40, cioè poco più di 10 sopra il cosiddetto break even (passivo massimo consentito in tre anni).