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Marini: “Mancini deve restare, rialzerà l’Italia. I nostri problemi…”

Roberto Mancini ct dell'Italia
Giampiero Marini, campione del mondo con l'Italia nell'82, cerca di analizzare con obiettività la disfatta azzurra.

Redazione Il Milanista

Giampiero Marini, campione del mondo con l'Italia nell'82, cerca di analizzare con obiettività la disfatta azzurra: "E' stata una sorpresa brutta - dice a Tuttomercatoweb.com - pochi si aspettavano questa debacle. Ho sempre fatto considerazioni positive sull'Italia però negli ultimi quattro mesi siamo calati anche come approccio alla partita. Spero che Mancini rimanga, è un tecnico adatto per la Nazionale. Ha formato un gruppo che nonostante la disfatta di ieri sera, che lascerà il segno, ha organizzato una squadra di prospettiva. Tonali, Locatelli, Donnarumma, Barella sono ragazzi con qualità indiscutibili. A centrocampo Locatelli, Barella e Tonali non hanno ancora espresso le loro potenzialità. Dunque confido che da questa delusione Mancini possa comunque pensare che ha fatto cose grandi e hce ora può ripartire"

Il movimento calcistico italiano va riformato. Troppi stranieri anche nei settori giovanili?

"Sfonda una porta aperta. Sono anni che la situazione è questa e mai nessuno ha fatto nonostante avessero posto critiche su queste questioni. Ormai il dado è tratto e tornare indietro è impossibile. Ho fatto il responsabile di settore giovanile per tanti anni e ho la situazione ben presente. I giocatori stranieri in prima squadra o di una Primavera sono 10-15 e gli italiani hanno grosse difficoltà; ci sono 2-3 italiani e basta nelle squadre ma è un problema che Federazione e Lega si trascinano da anni; ora la Fifa dice che vanno cambiate le regole, ma è tardi. Vanno fatte comunque delle riflessioni. Per rimediare a questo mondiale passeranno decenni. Negli anni Novanta è iniziato questo problema e non si è fatto niente. Però ripeto. su questa Nazionale ci si può lavorare parecchio e Mancini lo sa fare bene. L'Italia tra l'altro ha battuto tanti record anche di imbattibilità nel recente passato, non bisogna essere disfattisti. Certo, non partecipare a due mondiali è uno smacco".