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Pioli: “Il coraggio ti fa leader. Gigio e Calha? Vietato pensare al futuro”

Stefano Pioli, allenatore del Milan

I rossoneri tornano in campo alle 20.45 di domani, 12 maggio, per il turno infrasettimanale valevole per la 36° giornata di Serie A.

Redazione Il Milanista

MILANO - Tre giorni dopo, lo scenario è ancora Torino, questa volta contro i granata. I rossoneri tornano in campo alle 20.45 di domani, mercoledì 12 maggio, per il turno infrasettimanale valevole per la 36° giornata di Serie A: di fronte il Torino di Davide Nicola, che sta attraversando un periodo molto positivo. Alla vigilia del match queste le parole di Mister Pioli in conferenza stampa.

SULLA PARTITA VINTA CONTRO LA JUVETUS E LA SFIDA AL TORINO - Una delle nostre qualità per tutta la stagione è stata l'equilibrio. Come non ci siamo abbattuti dopo una sconfitta pesante come quella contro la Lazio, non ci faremo deconcentrare dalla grande vittoria ottenuta contro la Juve. Abbiamo bisogno ancora di tanti punti per raggiungere il nostro obiettivo.

SULL'INFORTUNIO DI IBRA - Unica nota stonata di domenica. Ha subito una distorsione al ginocchio: è certamente assente con Torino e Cagliari, vedremo per l'Atalanta.

SU BRAHIM DIAZ ANCORA TITOLARE - Brahim ha determinate caratteristiche. Se scegliessi di voler giocare tra le linee sarò lui a giocare. Ma la partita di domani sarà diversa in tutto da quella con la Juve, quindi diverse saranno anche le mie scelte.

SULLA SITUAZIONE LEGATA A DONNARUMMA - Donnarumma è concentrato su quello che sta facendo. Lo vedo attaccatissimo al momento e alla situazione e pensa solo alle prossime partite. Il 24 maggio tireremo le somme sulla stagione e sulle scelte future. Fino ad allora, che nessuno si lasci deconcentrare da quello che sarà il futuro.

SUI SINGOLI E LA SQUADRA - Giochiamo di squadra. Vinciamo e perdiamo di squadra. Chiaro che se caratteristiche e motivazioni dei singoli aumentano il valore della squadra. In questo momento non deve esserci un singolo, ma una squadra con un obbiettivo chiaro e preciso, che è la Champions League.

SU REBIC E LA TITOLARITA' - Credo che l'atteggiamento che stia avendo Rebic è ideale. Io poi analizzo la partita precedente e preparo la successiva sulla base di quello che ci serve di più. Rebic deve considerarsi un titolare del Milan e sono contento se si arrabbia perchè non parte dall'inizio.

SULLA FASE DIFENSIVA E LE SCELTE DEI TITOLARI - Sicuramente le scelte che abbiamo fatto con la Juventus erano indirizzate ai nostri avversari, pertanto i due centrali sono stato scelti proprio per quella partita. Non mi era piaciuta poi la fase difensiva con il Benevento. Ad ogni modo a parte Ibra la squadra sta bene, domani ci aspetta una partita delicata e farò le ultime scelte domani.

 Il "muro" rossonero: Tomori e Kjaer.

SULLA TATTICA CONTRO IL TORINO - La Juventus non ci è venuta a prendere nel primo tempo e noi siamo stati bravi a salire. Non so come interpreterà il Torino. Ciò che non deve cambiare è la nostra attenzione. e determinazione, oltre che la precisione offensiva, dato che il Torino spesso si difende a 5. Metteremo in campo le nostre caratteristiche e qualità. Se dovesse giocare Rebic ci adegueremo a lui. Ciò non toglie che abbiamo bene in mente i nostri principi e concetti.

SULLO SPOGLIATOIO - Dopo la Juve c'è stata soddisfazione e gratificazione. Abbiamo vinto contro un avversario storico e storicamente difficile. Sono vittorie che ti danno fiducia. Giusto gioire dopo la partita quindi, ma sappiamo altresì che non abbiamo concluso nulla. Festeggeremo davvero quando avremo matematicamente raggiunto l'obbiettivo Champions League.

SULLA SUA FIGURA DI ALLENATORE - Io provo tutti i giorni a crescere e a migliorare. La mia passione non mi permette di fermarmi, ma mi fa crescere e aggiornare costantemente in tutte le dinamiche del mio lavoro. Non sono più un allenatore giovane, ma dentro mi sento giovanissimo. Relativamente alle critiche del tipo "Pioli Out" non le sento e non mi interessano. C'è tutta altra aria a Milanello.

SULLE SCELTE DURE COME BRAHIM PER REBIC - Per azzeccare queste scelte serve conoscere bene gli avversari, noi stessi, sentire il momento; serve anche un pò di fortuna. Cito Mandela, quando avrò la paura di rischiare non potrò più essere un leader.

SUL RIGORE DI KESSIE - Il rigore sbagliato ci ha caricato invece di demoralizzarci. La squadra ha reagito benissimo perchè potevamo abbatterci. Eravamo convinti invece di essere forti e di star giocando bene.

SULLA FORMAZIONE DI DOMANI - Dalot domani è una possibilità da titolare con Saelemaekers che è squalificato.