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Leao:”Pioli dice che se voglio arrivare ai livelli di Mbappe devo fare..”

Rafael Leao festeggia il gol contro la Lazio

Vediamo insieme alcune anticipazioni delle dichiarazioni di Rafael Leao ai microfoni di DAZN. Ecco le parole dell' esterno rossonero.

Redazione Il Milanista

Vediamo insieme alcune anticipazioni delle dichiarazioni di Rafael Leao ai microfoni di DAZN.

PRIMI PASSI AL MILAN – "Non è stato facile perché sono arrivato in un campionato diverso  e non parlavo italiano. Avevo 19 anni e c’erano tanti avversari di alto livello. Tutti però mi hanno dato una mano e adesso le cose vanno meglio".

PIOLI – "Nonostante le difficoltà, Pioli mi ha dato fiducia e mi ha schierato titolare. È grazie a lui se sono diventato il giocatore attuale. Mi ha trasmesso la giusta mentalità perché é uno che mi ha spinto a credere sempre in me stesso. Mi diceva: “Tu hai talento, ma ti manca un po’ di mentalità vincente. Se vuoi arrivare al livello di Mbappé e Ronaldo, devi fare la differenza tutte le partite, altrimenti sei un giocatore banale”. L’ho ascoltato molto e nella mia testa è scattato qualcosa quando ho parlato con il mio personal trainer e con la mia famiglia. Mi sono detto che tutti avrebbero dovuto vedere chi ero davvero ed è successo. Mbappé e Ronaldo sono i due a cui mi ispiro., quelli che guardo di più su YouTube.. Io ancora non sono un goleador come loro, un “matador”, ma sto imparando e voglio arrivare a quel livello".

PROSSIMO STEP – "I dribbling fanno la differenza però qualche volta posso segnare di più e devo riuscirci anche se parto da sinistra. Quando arrivo davanti alla porta deve essere più concreto. In passato non lo ero. Adesso invece…".

HENRY – "Lui è stato un gran giocatore, io sono ancora un giovane che cerca di arrivare a quel livello. Niente paragoni". 

FAMIGLIA – "Mia mamma mi manda un messaggio tutti i giorni: non parla tanto di calcio, ma vuole sapere come sto, se ho mangiato bene, se sono con i miei amici. Mio papà mi chiedere di fare sempre le cose giuste: prima di arrivare a questo livello, pretendeva che finissi la scuola… È una figura molto importante per me. Con il primo stipendio ho comprato loro la casa".

CAPELLI – "Da ragazzo mi piaceva portarli più lunghi, ma una volta mio papà me li ha tagliati perché a scuola mi chiamavano “ragazza".

SURFISTA – "I surfisti qualche volta sbagliano onda, ma dopo tornano sulla tavola e fanno bene. Credo sia il modo giusto di pensare: puoi provare e sbagliare ma devi continuare a imparare, trovare delle soluzione di fronte agli errori commessi".

THEO – "Dice che è più veloce di me? Una volta in allenamento dobbiamo fare una corsa e scommettere… Theo mi piace perché quando parte è molto potente. Per me è uno dei terzini sinistri più forti del mondo, un elemento fondamentale per la nostra squadra".