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Tomasson: “Arrivai al Milan che era la squadra migliore in circolazione”

Notizie Milan - Tanti auguri a Tomasson
L’ex giocatore del Milan ha rilasciato un’intervista sul suo periodo in rossonero, il migliore perché fatto di campioni.

Redazione Il Milanista

Jon Dahl Tomasson, ex attaccante del Milan e oggi allenatore del Blackburn Rovers, ha rilasciato un’intervista al The Times e ha parlato anche del suo passato in rossonero. Tomasson ha vestito la maglia del Diavolo per sole tre stagioni, dal 2002 al 2005. Tuttavia in quel triennio ha imparato molto come dichiarato da lui stesso, visto che quel Milan era una squadra “piena di leader”. Arrivò in Italia a 27 anni, dopo aver lasciato il Feyenoord (con il quale segnò e vinse nella finale di Coppa Uefa contro il Borussia Dortmund). Ora è l’allenatore della squadra inglese e spera di riportare il club in Premier League, sfruttando tutte le conoscenze acquisite proprio al Milan. Ecco le sue dichiarazioni:

Sul suo passato in rossonero: "Arrivai nel 2002, il Milan in quel momento era la squadra migliore in circolazione: rifiutai il Barcellona per andarci".

Sulla concorrenza: "Dovevo conquistarmi il posto in ogni partita, e fare i conti con la pressione. Il calcio in Italia è la prima ossessione dei tifosi: è sia la loro religione che la loro moglie. Sono stati tre anni eccellenti, con due finali di Champions League. Nel 2003 l’abbiamo vinta, nel 2005...".

Sulla sconfitta a Istanbul: "Quella partita non l’ho mai rivista e non credo la rivedrò mai. Odio perdere, e perdere in quel modo fa davvero male. Ho tanti bei ricordi della mia carriera di calciatore, ma quella sconfitta col Liverpool fa ancora tanto male. Il mio rigore? Dovevo fare gol, perché se avessi sbagliato il Liverpool avrebbe vinto realizzando quello successivo. I rigori a quel livello sono davvero uno stress. Per fortuna feci gol. Il Liverpool fece una gran rimonta, ma noi eravamo avanti 3-0. Non sarebbe mai dovuto succedere".

Su Ancelotti: "Il mister gestiva il gruppo in modo incredibile, sempre calmo e assicurandosi che anche le riserve si sentissero coinvolte. Ha fatto un lavoro incredibile con noi. E anche con la proprietà: ho imparato tanto da come gestiva Silvio Berlusconi".