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Ibrahimovic a Sky: “Quando giochi da campione d’Italia hai più pressione”

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L'attaccante svedese, autore della rete rossonera su calcio di rigore, è intervenuto ai microfoni di Sky dopo la sconfitta contro l'Udinese

Redazione Il Milanista

Il Milan ha perso 3-1 contro l'Udinese alla Dacia Arena. Zlatan Ibrahimovic, autore del gol dei rossoneri su calcio di rigore, è intervenuto ai microfoni di Sky Sport.

Questa sera è stato il capitano del Milan: "Sono orgoglioso di entrare nella storia di questo club, che è un grande club con grande storia, grandi giocatori che hanno fatto grandissime cose. Il fatto che ci sia il mio nome in mezzo a tutto ciò mi dà tanto e significa molto per me. Avrei voluto i 3 punti, era la mia prima volta da capitano, ma la partita non è andata come avrei voluto. Mi sentivo bene, molto bene. Erano 14 mesi che non iniziavo una partita. L'importante è stare bene e se sto bene come oggi posso giocare. Credo in me stesso".

Le sensazioni: "C'è ancora spazio per emozionarmi. Ismael è venuto in camera mia e mi ha detto che avrebbe voluto cedermi la fascia. Per la titolarità di oggi non ero emozionato, ero concentrato. Ho cercato di prepararmi nel modo migliore possibile".

I motivi del momento negativo: "Bisogna capire, ci sono due scenari. Una cosa è quando devi giocare da campione d'Italia e un'altra quando giochi per diventare campione d'Italia. Quando giochi da campione d'Italia hai più pressione, sei nel mirino di ogni avversario. L'anno scorso era una situazione totalmente differente. Quest'anno giochiamo tutte le partite sotto pressione, è normale quando sei un grande club. Il Milan è campione d'Italia e tutti vogliono battere il Milan, diventa come una finale. E questa squadra non ha l'esperienza di giocare da campione d'Italia, ecco spiegati gli up and down".

L'assenza dalla lista Champions: "Tutti vogliono giocare in Champions. Quando era il momento di mettere i nomi in lista non ero pronto. Rispetto la scelta e non posso fare altro che preparare la squadra, i miei colleghi, nel migliore dei modi, stando loro vicino sempre".

Il percorso delle italiane in Europa: "Molto positivo. Parlo da italiano e dico che siamo partiti con 7 squadre, ora ne abbiamo 6. Questo è importante per il ranking. La Serie A sta bene, dicono che non è bella come la Premier League ma l'Italia ha vinto un Europeo e ha sei rappresentanti in Europa. Il torneo va avanti e sta crescendo".

Il futuro: "Se sto bene voglio continuare. Chi smette si lamenta di aver smesso perché stava bene. E io finché sto bene posso continuare a giocare. L'essere tornato dopo 14 mesi è una rivincita per me". E sui rossoneri: "Al Milan sto bene. Poi dipende da loro, da cosa cercano, cosa puntano. Io sono disponibile".

I rigori: "Ho tirato bene il primo, ma il portiere me l'ha parato. Poi è arrivato il secondo e ho detto: ora butto il pallone assieme al portiere dentro".