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Giornalista: “Pioli ha fatto con ciò che aveva, ed ha fatto poco”

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Su La Gazzetta dello Sport compare oggi un editoriale del vicedirettore Andrea Di Caro, che analizza i flop di Milan e Inter...

Redazione Il Milanista

Su La Gazzetta dello Sport compare oggi un editoriale del vicedirettore Andrea Di Caro, che analizza i flop di Milan e Inter guardando ad allenatori e società.

Questa l’ analisi del giornalista: “I primi a salire sul banco degli imputati in questi casi sono i tecnici e i dirigenti che con loro hanno costruito le squadre. A seguire chi va in campo, non a caso il prossimo anno cambieranno tanti giocatori delle due squadre. Ma di chi sono le principali colpe di questo campionato horror?“.

Ecco, allora, che Di Caro sviluppa il discorso sul Milan: “La bilancia pesa più sul piatto del club e meno su quello del tecnico. Il cambio di proprietà non ha garantito ai rossoneri tesori da spendere, ma quello che sul mercato si è fatto, è stato fatto male. Ebbri per lo scudetto ottenuto grazie a una serie di pianeti che si sono allineati e al contemporaneo suicidio sportivo dell’Inter, il duo Maldini-Massara ha pensato che il miracolo si sarebbe potuto ripetere seguendo le stesse formule“.

Queste, per il giornalista, sarebbero: “Cercare giocatori giovani, scommettere su una fuoriuscita inglese (dopo Giroud, Origi), investire su un colpo solo (De Ketelaere), sperare che tutti i confermati replicassero la loro stagione d’oro. Calcoli sbagliati. Non era facile prevedere lo sfacelo del 2023 e che tutti gli acquisti si rivelassero inadeguati o veri flop. Ma qui sta l’abilità dei dirigenti, a certi livelli”.

Poi, passa a Pioli: “Capita a quasi tutti i tecnici che hanno realizzato un’impresa di eccedere in gratitudine verso gli uomini che gli hanno consentito di centrarla. Avrebbe dovuto anche lui accorgersi dei possibili limiti e pretendere molto di più, a partire da un sostituto di Kessié con caratteristiche analoghe”. Così, il giornalista conclude: Esente dunque da colpe? Certo che no, ha perso anche lui la bussola e ha navigato tra scelte tecnico-tattiche che non hanno convinto. Ma non c’è in questo mercato rossonero un “uomo di Pioli”, voluto assolutamente da lui o trattenuto per volontà sua. Pioli ha fatto con ciò che aveva. E ha fatto poco”.