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Gennari: “Continuità importante, ma Pioli è nuovo alla Champions…”

Pioli, allenatore Milan

Le parole di Fabio Gennari, giornalista di Tuttosport, ai microfoni di Tuttosport.

Redazione Il Milanista

Fabio Gennari, giornalista di Tuttosport molto vicino alle vicende di casa Atalanta, ha rilasciato un'intervista esclusiva ai microfoni di MilanNews.it soffermandosi sulle voci che vorrebbero Josip Ilicic in orbita Milan e su quella che sarà la lotta per le primissime posizioni nella prossima Serie A.

Qual è la situazione di Ilicic all'Atalanta? Non c'è più il rapporto idilliaco di una volta?

"Secondo me questo è un falso problema. Non dimentichiamo tutto quello che ha passato Ilicic: Gasperini gli è stato molto vicino, l'ha coccolato, lo ha aspettato, lo ha fatto giocare tante volte quando non ce lo si aspettava ed era logico lasciarlo fuori. In Atalanta-Roma l'ho visto ed è stato decisivo stravolgendo la partita. La situazione di Ilicic è molto semplice: è un ragazzo del 1988, che ha fatto molto bene, ma che nel naturale ricambio di un ciclo come quello dei bergamaschi ci sta che vada via".

Quindi si tratta di una questione tecnico-tattica, non extra campo...

"È sempre una questione di campo, al netto delle situazione Gomez e Gollini. L'Atalanta ha Malinovski e Miranchuk ed è a fine ciclo con diversi giocatori; la bravura dei dirigenti sta nel non fare una rifondazione totale, ma nell'aggiungere pezzi man mano: l'ucraino, il russo e Pessina copriranno le posizione lasciate scoperte da Ilicic e Gomez. Possibile anche che arrivi un altro attaccante, come Boga per esempio".

Su che cifre e formula potrebbe essere improntata l'affare Ilicic-Milan?

"L'Atalanta ha il controllo della situazione visto il contratto fino al 2024; i Percassi non chiedono la luna e l'operazione con il Milan è molto probabile. I rossoneri potrebbero mettere non solo sul piatto un conguaglio economico, ma anche il discorso del 50% della vendita di Pessina che va a cadere tra 41 presenze: inserire nell'operazione Ilicic l'annullamento del bonus di 2-3 milioni più un conguaglio economico di 6-7 milioni potrebbe essere la chiave. Sarebbero contenti tutti: Ilicic in un contesto come quello del Milan, mix tra giovani ed esperti, potrebbe fare bene; sarebbe anche vicino a casa, visto che la famiglia abita a Milano".

È un giocatore che, secondo lei, potrebbe far comodo al Milan?

"È un giocatore integro, ha colpi importanti. Non è discontinuo dal punto di vista fisico, ma ha sempre bisogno di stare sul pezzo, di essere motivato. In alcune occasioni sembra svogliato, ma in realtà sta soltanto aspettando il momento giusto per colpire. È un'operazione da Milan secondo me: i rossoneri sono un mix di giovani ed esperti; Ilicic non potrebbe giocare tutte le partite, è da centellinare: per le cifre che girano adesso, per il contesto Milan e per la bontà del calciatore sarebbe un bel colpo".

Dove potrebbe posizionarsi tatticamente nel Milan di Pioli?

"Nel 4-2-3-1 è un sotto punta, ma può giocare anche sull'esterno rientrando da destra sul mancino o l'assist. È uno di quei giocatori - non ce ne sono tanti in giro - difficili da incastrare tatticamente: nell'Atalanta ha giocato anche centravanti, a destra, largo a sinistra, rifinitore. Quando è in giornata può giocare un po' dove vuole".

In che aspetti Ilicic differisce da Calhanoglu?

"Rispetto a Calhanoglu è meno di sostanza, ma più di fantasia. Ha un piede che non scopriamo certo oggi. Quando è in giornata può divertire".

Il Milan e Milano sarebbero una destinazione gradita per lo sloveno?

"Lui parla poco, ma sicuramente la destinazione sarebbe gradita. A Bergamo sta bene, al Milan starebbe sicuramente bene e farebbe bene. I tifosi atalantini lo apprezzano, ma capiscono che il calciatore non può essere centrale nel progetto con un ingaggio del genere: un calciatore che non gioca e prende 1,5 milioni a stagione rispetto ad un titolare che prende meno non è l'ideale per un club come l'Atalanta. L'operazione, anche dal punto di vista personale, può essere molto interessante".

Extra Ilicic: Milan e Atalanta, avendo cambiato meno rispetto alle altre big, partono avvantaggiate?

"Non hanno cambiato l'allenatore, ma entrambe hanno perso dei giocatori importanti: il Milan ha perso Donnarumma e Calhanoglu, l'Atalanta molto probabilmente Romero quindi un minimo di rimpasto c'è stato. La continuità, comunque, della guida tecnica è molto importante. L'Atalanta ha anche un altro vantaggio: affronta la Champions League ormai per il terzo anno; non è un'abitudine - sia chiaro - ma questo può girare a favore dei bergamaschi e a sfavore di club, come il Milan quest'anno e la Lazio l'anno scorso, che la ri-affrontano per la prima volta dopo tanti anni mettendoci tanto dal punto di vista tecnico e mentale".