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Boban: “Furlani milanista ma deve porsi domande. Ibra non fa Ibra…”

Zvonimir Boban
L'ex giocatore e dirigente rossonero, intervenuto sul canale YouTube "Milan Hello" di Andrea Longoni, ha detto la sua sui dirigenti del Milan
Lorenzo Focolari Redattore 

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Zvonimir Boban è intervenuto sul canale YouTube "Milan Hello" di Andrea Longoni. L'ex giocatore e dirigente rossonero ha toccato molti argomenti e ha parlato delle figure dirigenziali del Milan. Fra queste, Giorgio Furlani e Zlatan Ibrahimovic. Ecco le sue parole.

Su Furlani: "Giorgio Furlani è un milanista, un vero milanista. Ma lo è a modo suo. Lui è stato costruito diversamente. Lui è stato un matematico, un businessman di un fondo e quello è il suo modo di vedere le cose, non riesce a distinguere bene ciò che per noi rappresenta il Milan. Però l'ha tifato tutta la vita, l'ho conosciuto già prima e non è in discussione. Poi lui ha i suoi capi a cui risponde religiosamente, dimenticandosi della passione, dello sport, del calcio, di tutto ciò che è appartenenza, di tutti gli altri valori che rappresenta il Milan per tutta la gente normale che ama il club. Lì non ci arrivi, lui è proprio quadrato come manager e basta. Non sa fare calcio, quali competenze ha Giorgio Furlani per fare calcio? Ed è normale. Dovrebbe circondarsi di persone che ne capiscono. Uno che ha capito tanto l'ha mandato via. Anche lui avrebbe dovuto porsi domande, capire cos'è il bene del Milan e che Maldini e Massara erano un bene del Milan. Era una protezione tecnica, per non dire della rappresentanza del simbolismo che Paolo ha in sé. Gli rimprovero più quello che il fatto che sappia o non sappia. Non sa. E lui pensa che Moncada sappia tutto. Questo è il fatto. Perché lo scouting per lui basta per capire tutto. L'allenatore? Figuriamoci, allenatore grande o meno, vediamo: questo è il budget e via, sono uguali. Non danno importanza a queste cose perché non sanno fare calcio. Non hanno idea di come si fa".

Dopo quel famoso confronto a Sky, se ha capito il ruolo di Ibrahimovic: "A me dispiace. Io l'ho detto per il bene di Ibrahimovic a cui voglio tanto bene. Gli sono affezionato e lo sarò sempre soprattutto per quel momento in cui è tornato e quello che ha dato al Milan in quell'anno e mezzo. Non mi sposterò da questo, è un mio fratello calcistico se vuoi. Per tutto quello che sta facendo ora non è da Ibrahimovic, non per quello che pensavamo fosse. Anche questa delegittimazione ultima... Con la sua proclamata forza, dignità e coraggio te ne vai subito. Subito. Dov'è sparito tutto quello che io pensavo avesse? Mi dispiace tanto, non fa bene a lui ma non fa bene a nessuno perché è un giocatore straordinario e comunque ha dato al Milan tanto. Possiamo vederla come una crescita, come un disorientamento nell'essere rimasto senza certe chiarezze che il calcio dà. Ci sta, ma spero che arrivi alle conclusioni giuste e si distacchi e cresca veramente come Dio comanda".

Fa anche l'influencer sa Instagram: "Lui non è dirigente del Milan, è di RedBird. Non fa parte dell'organigramma. Scherzo (sorride, ndr). Non si protegge lui per ciò che è stato, questo mi addolora. Però bisogna pensare, bisogna studiare, bisogna leggere, bisogna pensare agli altri e a lavorare su se stessi". Intanto Cardinale ha deciso: al 99% manderà via...