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Bianchin: “Per offerte monstre su Theo e Leao non si potrà dire di no”

Theo Hernandez
Luca Bianchin, giornalista al seguito del Milan per La Gazzetta dello Sport, ha rilasciato una intervista dove ha parlato dei rossoneri

Redazione Il Milanista

Luca Bianchin, giornalista al seguito del Milan per La Gazzetta dello Sport, ha rilasciato una intervista esclusiva ai microfoni di Mn.

La Rosea ha intervistato Maldini sia al Festival dello Sport che, all'indomani, per il quotidiano: cosa è venuto fuori da queste chiacchierate, secondo lei, a riguardo del presente e del futuro prossimo del Milan?

"Secondo me non ci sono scostamenti particolari rispetto a quanto già sapessimo: è un Milan ambizioso, ma nel modo giusto; Maldini ha confermato che non si farà il passo più lungo della gamba, senza spendere più di quel che si può come fatto - senza riguardarlo - nel passato. Il Milan andrà insieme concretizzando queste idee. Maldini ha rivendicato, in maniera sana, quando a gennaio si decise di puntare su Kalulu, vincendo poi lo Scudetto".

È un discorso replicabile anche in questa stagione?

"Assolutamente sì, il Milan va avanti con la forza di queste idee. Maldini ha fatto capire abbastanza chiaramente di aver rifiutato, prima ancora che si concretizzassero, offerte per Theo Hernandez... Quella che si apre, per me, è la stagione delle decisioni; soprattutto se il Milan dovesse vincere lo Scudetto e se arriverà ai quarti di finale di Champions League, esporrà i suoi giocatori - ancora più di prima, dato che la Premier guarda meno la Serie A ora e più la Champions League - ad attenzioni importanti. Inizia la stagione in cui il Milan dovrà dire dei no altrettanto pesanti o dei sì altrettanto pesanti per la modifica del telaio della squadra: questa è la sfida dei prossimi mesi".

Il Milan ha la forza di dire un 'sì importante' a Leao e un 'no importante' alle pretendenti?

"La risposta l'ha data Maldini: non è che il Milan non abbia la forza per resistere alle offerte della Premier, ma se arrivassero proposte monstre per Leao e Theo tendenzialmente non si può dire di no; non tanto perché il Milan abbia bisogno di 120 o di 70 milioni dai cartellini, ma perché quelle proposte comportano un aumento salariale per il calciatore che il Milan non può e non vuole fronteggiare".