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Franco Baresi, vice presidente onorario del Milan
Ai microfoni di MilanTV è intervenuto l'ex Capitano e bandiera del Milan Franco Baresi. Ecco le parole del vice presidente onorario del club di via Aldo Rossi
Sulla prima Coppa dei Campioni vinta con il Milan: "Se penso a quel momento mi vengono in mente tante emozioni: grande soddisfazione di alzare quel trofeo dopo tanti anni, per me alzarla per primo fu una gioia immensa. Quel periodo fu impressionante per noi, la Coppa dei Campioni è una competizione che ti dà grandi soddisfazioni. Il campionato è una cosa, la Champions è un'altra, c'era un'altra energia e un'altra carica. Erano tutte partite decisive, quindi ogni gara era fondamentale. Non potevi lasciare nulla al caso, dovevi essere sempre concentrato".
Sul doppio confronto contro la Stella Rossa: "Il doppio confronto contro la Stella Rossa fu una tappa fondamentale, furono due gare complicate. Dopo l'1-1 dell'andata, siamo andati in casa loro e con un po' di fortuna grazie alla nebbia che ci permesso di rigiocare la partita al ritorno abbiamo fatto meglio e alla fine abbiamo vinto ai rigori. Anch'io calciai un rigore, era una responsabilità che mi dovevo prendere".
Sulla semifinale con il Real Madrid: "Sapevamo che potevamo dare fastidio al Real Madrid e che non potevamo sbagliare quella partita. Dopo 20 anni potevamo tornare in finale e la vigilia l'abbiamo sentita tanto, eravamo carichi a mille. A Milano facemmo una straordinaria partita ed esaltammo il pubblico con 5 gol. Da lì pensavamo che non potevamo perdere quella finale".
Sulle emozioni delle finali: "Ho fatto tante finali, alcune le ho anche perse. Lì pensi che potevi fare di meglio o qualcosa di più mentre quando vincevi c'era la soddisfazione di aver raggiunto un traguardo per cui avevi lavorato tutto l'anno e c'era la soddisfazione di aver regalato una gioia ai tifosi che ti seguivano dappertutto. Il pubblico con 70'000 persone diventava uno spettacolo. Anche vincere gli scudetti ti portava via energie e arrivare in finale era qualcosa di straordinario. C'era la voglia di non deludere, essere ambiziosi e rappresentare una società importante dava grandi stimoli".
Sugli anni di Sacchi e Capello: "Negli anni con Sacchi abbiamo imparato tantissime cose. La squadra doveva essere compatta e le distanze tra noi erano minime. Capello ci ha dato conoscenze ulteriori in un momento in cui avevamo tante conoscenze. Ottenemmo grandi risultati come la striscia di 58 partite senza sconfitta o la finale del 1993 in cui arrivammo senza mai perdere e poi perdemmo quella partita. L'anno dopo vincemmo campionato e Champions insieme e fu un'annata straordinaria. Dall'88 al 1995 vincere 5 scudetti e fare 5 finali è qualcosa di incredibile".
Sul Porto: "Il Porto non è mai un avversario semplice. Sono scorbutici da affrontare e con giocatori di qualità. Bisogna stare attenti e in passato li abbiamo sempre sofferti".
Sul Milan di Pioli: "Il Milan è cresciuto moltissimo in questi due anni. Siamo tornati in Champions dopo 7 anni e siamo tornati in questa competizione con voglia. Abbiamo giocato all'altezza delle nostre avversarie e sono convinto che in 11 contro 11 con l'Atletico non l'avremmo mai persa. Abbiamo dimostrato di giocare con determinazione, qualità e personalità. Il Milan deve sempre rimanere ai massimi livelli".
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