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Ambrosini: “Champions? Goduria e rinascita. I miei ricordi…”

Massimo Ambrosini, ex calciatore del Milan oggi opinionista a Sky Sport

Con tutto l’orgoglio che può avere un vicecapitano in un palcoscenico simile, Massimo Ambrosini ha parlato a La Gazzetta dello Sport.

Redazione Il Milanista

La Champions League del Milan di Stefano Pioli si apre con un'affascinante trasferta ad Anfield, contro il Liverpool di Jurgen Klopp, big match della 1ª giornata del Gruppo B, che vedrà anche il confronto fra Atletico Madrid e Porto. I rossoneri hanno vinto tuttavia appena una delle ultime 13 gare contro formazioni inglesi nelle competizioni internazionali (4 pareggi e 8 k.o.). Cercano dunque immediato riscatto, ma dovranno vedersela con uno dei palchi più duri ed affasciananti: Anfield. Un ex rossonero, MassimoAmbrosini, che ben lo conosce ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport. Queste le sue parole.

SULLA CHAMPIONS LEAGUE - “La Champions League, è chiaro. E poi vittoria, dolore, sofferenza, rivincita, rinascita e goduria”.

SULLA VIGILIA DI UNA GRANDE SFIDA - “Sono sempre vigilie particolari quando c’è di mezzo una finale. Si arriva nella sede di gara due giorni prima, hai venti giorni di tempo per prepararla nella tua testa. La cosa particolare di quella finale ovviamente era costituita dal fatto che incontravi l’avversario che due anni prima ti aveva beffato. C’era anche una gestione della rabbia e della tensione particolare, quindi”.

 Anfield, teatro domani sera di Liverpool-Milan.

SULLA PARTE TECNICA E FISICA - “Noi da un punto di vista tecnico e fisico non eravamo in un momento ottimale. Quel Milan aveva espresso il calcio migliore fino alla semifinale e ad Atene non siamo arrivati al top. La sofferenza è stata figlia anche di questo. Siamo stati bravi a capirlo e a fare una partita gestendola molto. Abbiamo rischiato di prendere gol più di loro, è vero, ma siamo rimasti sul pezzo e poi siamo stati premiati anche dalla fortuna”.

TRE FLASH DI QUEL LONTANO MILAN-LIVERPOOL -  “L’arrivo allo stadio, con la visione dello stadio e sessantamila persone dentro. L’entrata in campo. La coppa alzata verso il cielo”.

QUALCOSA DI IMPRESSO NELLA MENTE - “Ricordo in particolare l’arrivo di Berlusconi in ritiro. Lui è eccezionale nel portare ottimismo e anche un po’ di calma. Il suo approccio a un grande evento infonde sicurezza e prima di partite del genere serve parecchio”.