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Amadeus: “Sarà un derby bellissimo. Ibra? Non l’ho sentito”

Zlatan Ibrahimovic con Amadeus sul palco di Sanremo 2021

Ecco le parole del Direttore Artistico di Sanremo Amadeus a La Gazzetta dello Sport

Redazione Il Milanista

"Speravo che si giocasse la domenica sera per tornare a San Siro direttamente da Sanremo, come avevo già fatto due anni fa , quando vincemmo, ma pazienza". Inizia così l'intervista di Amadeus, conduttore e direttore artistico di Sanremo, a La Gazzetta dello Sport

Come seguirà il derby? - "La prima mezz’ora in albergo, poi alla tv del camerino, ma il secondo tempo lo perderò, per forza! Certamente mi terranno aggiornato su punteggio e risultato finale. Anche se non volessi saperlo – ride - mi arriverebbe alle orecchie comunque prima di salire sul palcoscenico".

Potrebbe influire sull’umore? - "No, no, sarò concentrato prima della finale, avrò tante cose alle quali pensare. Però, se l’Inter vincesse sarebbe un bel regalo, entrerei con un sorriso doppio: per i nerazzurri e per Sanremo".

Se non altro la sfida di San Siro non andrà in onda contemporaneamente al Festival... - "Non sarebbe stato giusto, soprattutto per il pubblico. Sarà una serata ricca: prima il pallone, poi la musica".

San Siro con il 50% del pubblico e Ariston pieno: un’altra atmosfera rispetto all’anno scorso. - "Nel 2021 i teatri erano vuoti e abbiamo rispettato la regola, quest’anno sono pieni e anche noi rimaniamo in linea. Spero che sia un Festival gioioso e che sia una bella festa anche a San Siro".

Che partita si aspetta? - "Quando penso al derby mi viene in mente una sfida spettacolare, con i gol, non uno 0-0".

Chi potrebbe segnare per l’Inter? - "Mi piacciono tutti per come si impegnano e giocano, lo spirito è giusto. Mai come quest’anno è un lavoro di squadra grazie a Simone Inzaghi e alla società con Marotta. Chiunque può andare in gol".

Lei è un po’ il c.t. dei cantanti, l’anno scorso ha lanciato i giovani Maneskin, che il 1° febbraio apriranno il Festival come super ospiti, e punta anche su artisti di razza come Morandi e Ranieri: che cosa pensa di avere in comune con l’allenatore nerazzurro? - "La passione, la meticolosità, si capisce con quanta attenzione studi e cambi la formazione, e l’imprevedibilità: fino all’ultimo può ribaltare il risultato, dopo la Supercoppa non ho dormito per l’adrenalina, e tutti possono segnare. Il mio modo di lavorare è questo, non ho una strada scontata. Per me Simone è l’allenatore giovane più forte d’Europa. Conte era un vincente, Simone continua a vincere con il suo stile e la sua personalità e anch’io al Festival ho impresso la mia impronta".

Il cruccio è che Lautaro e Sanchez torneranno dal Sudamerica solo due giorni prima del derby - "Ormai siamo abituati a queste situazioni, Inzaghi saprà come gestirli in base alla condizione fisica. Abbiamo una bella rosa e molti giocatori intercambiabili, non sono preoccupato".

L’Inter ha preso Gosens, si parla di Caicedo e per il futuro di Dybala... - "Gosens è completo, in prospettiva è l’ideale per coprire Perisic, Dybala non si discute, Caicedo il tecnico lo conosce bene, sa come utilizzarlo. Tutti e tre fortissimi".

Ha sentito il suo amico Ibrahimovic, l’anno scorso mattatore al Festival? Dopo l’infortunio farà di tutto per esserci - "Ne sarei davvero felice. Le grandi sfide vanno giocate con tutti i titolari. Come il Festival, sarebbe sminuito con qualche defezione. Confido nell’abilità di De Vrij e Skriniar per frenarlo. Non l’ho sentito, ma in questi giorni lo chiamerò".

E il Milan come lo vede? - "Forte. Theo e Leao sono velocissimi, Ibra è una forza della natura. Penso che le milanesi si giocheranno lo scudetto fino alla fine".

Prima del derby, però, largo allo stage della Nazionale: che cosa ne pensa del ritorno di Balotelli? - "È la sua ultima occasione della vita, mi auguro che ripaghi la fiducia di Mancini".

Ha definito l’ospite sportivo al Festival? - "Non posso dire nulla".

Se l’Inter fosse una canzone quale sarebbe? - “Sei bellissima” di Loredana Bertè”.