Francesco Pietrella ha parlato a La Gazzetta dello Sport in merito alla vittoria del Milan nel derby:
“Allegri l’ha vinta da Max. Azzannando caviglie, chiudendo le linee, sfruttando le transizioni, concedendo il giusto e ringraziando santi. Uno di questi è nato nella Guyana francese, dall’altra parte dell’Oceano Atlantico, laureandosi in miracoli. Maignan ha salvato il Milan tre volte: prima con una gran parata su Thuram al quarto minuto, poi sul collo esterno di Lautaro un pugno di attimi dopo, deviando la sfera sul palo. Il rigore è la conseguenza di un leader… rumoroso. Uno che richiama, aizza, si fa sentire. Non sta in silenzio.
Curiosità: al 3’ Gabbia è stato a terra alcuni minuti per un colpo al volto. Maignan ha lasciato la porta ed è andato a controllare la situazione, rimanendo lì per tutto il campo. Allegrismo, dicevamo: Bartesaghi ha contenuto, Pavlovic ha marcato a uomo e ha tenuto botta (sul rigore l’unico neo), Modric ha amministrato, togliendosi anche lo sfizio di provare un allungo su Acerbi nella ripresa (bravo l’azzurro a fermarlo). Tra i nerazzurri ok Barella, l’unico a non arrendersi fino alla fine, e anche Diouf, entrato con un piglio differente. La mossa Carlos, schierato a destra al posto dell’infortunato Dumfries, non ha pagato. Ci si aspettava una spinta maggiore. Il Milan ha trionfato con la testa e la strategia. L’Inter può appellarsi alla malasorte – due pali, Maignan… -, ma i risultati dicono che ha vinto un solo big match su 4, contro la Roma. Poi solo ko (Juve, Napoli, Milan). Come l’anno scorso. Senza fine, direbbe la Vanoni”.