Fa quasi ridere che il Milan debba dimostrare qualcosa. Fa ridere se ripensiamo al percorso delle ultime stagioni: scudetto e semifinale di Champions League. Fa ridere se guardiamo la classifica in questo momento e – sorpresa – in testa c’è proprio il Milan. Eppure, l’impressione è che ci sia sempre questa necessità di ricordare che il Milan c’è e che il Milan è in grado di volare in alto. Ecco allora che la sfida di domenica sera, quando a San Siro arriverà la Juventus di Massimiliano Allegri, potrebbe valere tanto. Non tanto in termini di classifica – che pure tenere lontana la Vecchia Signora, vincendo, sarebbe buona cosa – ma soprattutto in termini di autorevolezza agli occhi del campionato. Vincere serve a dire: “Scudetto, ci siamo anche noi”.
Una squadra già pronta
Alla partita si arriva con tante buone vibes. Il primo posto è già tre quarti del ragionamento, ma entriamo nelle pieghe del merito. Stefano Pioli ha avuto il merito di far arrivare pronta una squadra che per tanti motivi, in primis per i molti giovani inseriti in estate, era anche legittimata ad un periodo di rodaggio. Alcuni ingressi sono stati eccellenti: da Loftus-Cheek a Reijnenders passando per Pulisic. A proposito, l’americano ieri ha fatto il mattatore con la sua nazionale e manda un messaggio alla Juventus. E poi ci sono le buone notizie dall’infermeria con Bennacer che si appresta a tornare e ad innescare una staffetta super interessante con il rigenerato Adli. E a proposito di buone notizie, proprio contro la Juve dovrebbero tornare a dispozione il già menzionato Loftus-Cheek, Pierre Kalulu e Rade Krunic.
Scontro diretto della verità
La debacle contro l’Inter ha forse instillato qualche dubbio: la squadra è pronta per fronteggiare le dirette concorrenti? La vittoria contro la Lazio ha ridato coraggio ed ora la Juve come banco di prova definitivo. Un test che il Milan affronterà dalla comodità di un primo posto e con la sensazione che ci sia tutto da guadagnare: vincere per l’ultimo step in termini di credibilità. Per giocarsi lo scudetto di un campionato che si presenta, allo stato attuale, equilibrato e senza dominatrici.
