ESCLUSIVA MILAN | Sabadini: "Pioli ha capito come affrontare il Dortmund. Secondo me..."

ESCLUSIVA MILAN | Sabadini: “Pioli ha capito come affrontare il Dortmund. Secondo me…”

Pioli
La nostra redazione ha intervistato telefonicamente in esclusiva Giuseppe Sabadini, calciatore del Milan tra il 1971 e il 1978

In merito all’imminente sfida Champions tra Borussia Dortmund e Milan, la nostra redazione ha intervistato telefonicamente in esclusiva Giuseppe Sabadini, uno che ha vissuto mille battaglie in rossonero (tra il 1971 e il 1978).

Hai vissuto mille battaglie europee con il Milan. Come affronteresti quella di oggi con il Borussia Dortmund?
“Onestamente? Io lascerei il possesso alla squadra avversaria. Avere palla in uno stadio con 80mila persone che ti tifano contro non conviene. Per cui, pallone al Dortmund”.
Non è una strategia propriamente nelle corde di Pioli…
“Per me invece Pioli è il primo ad aver studiato l’avversario e ad aver capito come affrontarlo. Io mi farei venire a prendere alto, riconquisterei palla con Adli e Reijnders e ripartirei veloce sulle corsie esterne con Leao e Pulisic, che sono micidiali nell’uno contro uno. Così gli puoi far male anche psicologicamente: perché loro potrebbero convincersi di avere in mano il pallino del gioco, quando in realtà non sarebbe così. Altrimenti si rischia di scoprirsi e subire, come contro l’Inter”.
Ti aspettavi un Adli così performante?
“Certo. Adli gioca nel Milan. Se un club importante come quello rossonero ti prende e ti tiene, è perché vali”.
In attacco preferiresti Giroud o Okafor?
“Per quanto Okafor abbia fatto bene nelle ultime due partite, forse Giroud potrebbe essere più determinante. Perché è una partita di Champions e lui ha maggiore esperienza internazionale”.
A che tipo di percorso può realisticamente ambire il Milan nella massima competizione europea?
“Il Milan non si fa calcoli. Quando indossi quella maglia pensi solo a una cosa: scendere in campo e vincere la partita. Nella filosofia del club non sono contemplati calcoli strategici, come pensare di più a una gara e meno a un’altra. Si dà sempre il 100%”.

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