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Milan, 123 anni dalla nascita: tutto iniziò dal Milan Cricket and Foot-ball Club

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Auguri al Milan e al popolo rossonero. 123 anni di vittorie, passione e storia. Pioli e i suoi riusciranno ad ottenere la seconda stella?

Redazione Il Milanista

Un giorno speciale per il popolo rossonero: il 16 dicembre di 123 anni fa nasceva il Milangrazie ad un gruppo di italiani ed inglesi. All'Hotel du Nord di Milano diedero vita al Milan Cricket and Foot-ball Club. Il primo presidente della storia fu il vice console britannico a Milano Alfred Edwards (nato a Skyborry il 12 ottobre del 1850).

Il primo commissario tecnico rossonero fu invece Herbert Kilpin: "Saremo una squadra di diavoli. I nostri colori saranno il rosso come il fuoco e il nero come la paura che incuteremo agli avversari", disse. Fu lui a scegliere i colori che oggi rappresentano il simbolo del popolo milanista. Il Trotter di piazza Dori fu il primo campo da gioco che ospitò la squadra. Dal 1899 ad oggi il club si è aggiudicato ben 7 Champions League, 2 Coppe delle Coppe, 5 Supercoppe Europee, 3 Coppe Intercontinentali, 1 Mondiale per Club, 19 Campionati, 5 Coppe Italia e 6 Supercoppe Italiane. Più di un secolo di vittorie scritte dai principali protagonisti. Il Milan è la squadra italiana più titolata al mondo. Certo, fra alti e bassi. Ma i numeri parlano chiaro e dietro a gloriose vittorie si celano sempre anche periodi più difficili. L'importante è sapersi rialzare e reagire.

Quest'anno poi la ricorrenza si tinge di un'emozione in più: il Milan oggi festeggia da Campione d'Italia. E quest'anno Stefano Pioli e i suoi vogliono riprovare nell'impresa di riconfermare lo scudetto appena vinto. Non sarà facile perché il Napoli di Luciano Spalletti quest'anno è più agguerrito che mai ed assetato di gol. E sono ad oggi otto i punti che dividono i rossoneri dagli azzurri. Non è impossibile -sia chiaro- ma ci vorrà concentrazione e cinismo. Bisognerà lottare. E gli impegni non sono pochi da gennaio in poi fra coppe e campionato. Pioli avrà bisogno che il gruppo tiri fuori il meglio di sé per portare a casa la seconda stella.