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Notizie Serie A – Spadafora: “Il calcio riparte, così come il paese”

Spadafora

Il Ministro dello Sport e delle Politiche Giovanili è tornato a parlare della ripartenza della Serie A a tg2 Post. Ecco le sue parole

Redazione Il Milanista

Il Ministro dello Sport e delle Politiche Giovanili è tornato a parlare della ripartenza della Serie A a tg2 Post. Ecco le sue parole:

«La preoccupazione continua ad esserci la stessa che ci ha porta al senso di responsabilità, non indecisione come è stato detto. Davanti a questa situazione serviva un atto di responsabilità del governo. Oggi il paese riparte e di conseguenza deve farlo anche il calcio. Prima non era possibile con le terapie intensive piene e i tanti morti. Sono contento che si riparta con la Coppa Italia, con tre partite in chiaro e sono contento se si potrà essere all'Olimpico per la finale il 17, a 50 anni da Italia - Germania». Il Ministro ha continuato il suo intervento toccando i temi della serie B e la lega Pro: «All'incontro di ieri erano presenti i presidenti di Lega B e Lega Pro. Quest'ultimi hanno manifestato dei problemi, legati ai protocolli, ma di questo se ne deve occupare la Figc. Sicuramente per ripartire bisogna rispettare le linee guida. Questo vale per tutti».

Un altro dell'intervista è stato dedicato alla diretta Goal in chiaro: «In questo momento ci sono due necessità, la prima è sanitaria. Dobbiamo evitare che l'apertura del campionato generi assembramenti, abbiamo notato la contrarietà di alcune tifoserie sulla ripartenza. nei prossimi giorni mi impegnerò nella mediazione con i broadcaster, per la diretta televisiva. Non escludo un intervento normativo in questo senso. Confido nel dialogo, ma se dalla parte opposta trovo resistenza, allora mi assumo le mie responsabilità».

La conclusione è stata dedicata ai collaboratori sportivi e le altre ripartenze: «Pochi minuti fa abbiamo concluso i contatti con il Ministro dell'Economia. Tutte le indennità per i collaboratori sportivi saranno pagate la prossima settimana.  Sia quelle di marzo che quelle di aprile e maggio. Il calcio è una delle maggiori industrie del paese, ma va riformato perché parecchie società sono molto indebitate e vivono in una bolla. Quasi tutti gli sport sono ripartiti. Manca ancora l'attività amatoriale degli sport di contatto, come il calcetto o le scuole di danza. Mi auguro che nel dpcm, che entrerà in vigore dopo il 15 giugno, possano ripartire anche questi settori. Se la curva dei contagi ci continuerà a dare notizie positive lo faremo. Io di solito vado a correre, ma non rivelo dove altrimenti potrei trovarmi delle persone».