MILANO – Marco Tardelli ha commentato per il quotidiano “La Stampa” il derby di Milan previsto per domenica sera. Ecco cosa ha scritto l’ex campione del Mondo: “Tutti aspettavamo che la Lazio ci desse un segnale, una vittoria importante al momento giusto che la incoronasse come la vera antagonista della Juventus. Ma il Verona, la vera sorpresa del campionato, e anche un po’ di sfortuna, non glielo hanno permesso anche se credo che la Lazio rimanga fra le grandi. Ma la mia lettera, in occasione del derby di Milano, è agli allenatori di Inter e Milan, Conte e Pioli con l’obbligo di vittoria per entrambi. Cari Antonio e Stefano siete arrivati a Milano attraverso percorsi diversi. Conte ad inizio stagione con la possibilità di costruire la squadra con le proprie idee mentre Pioli in corsa dopo l’esonero di Giampaolo trovando così una squadra costruita su idee altrui, un lavoro non facile che ha bisogno di tempo e di grande pazienza, difficilmente concessi in questo nostro calcio. Allenatori diversi nell’affrontare lo spogliatoio, ma entrambi positivi. Uno, Conte, sempre ad alta tensione, pronto ad azzannare chiunque possa disturbare il suo feudo. Rapporto conflittuale con la stampa, a volte severo con la società, ma sempre protettivo con i suoi giocatori tale da alzare un fortino inespugnabile. Si riconosce il suo lavoro, tecnico-tattico, ma soprattutto quello a livello mentale. Mai sereno, mai contento. Mai una partita, ma sempre una battaglia e lui il grande condottiero. Un Pioli con un carattere completamente diverso, che affronta il giocatore, ascoltandolo, parlando in maniera pacata, non cercando mai la provocazione, ma sempre un dialogo, anche severo ma rispettoso delle ragioni altrui. Due modi distinti di vedere e vivere il calcio. Un Pioli che, non ha mai vinto contro Conte nelle loro sfide in campionato. Arrivato al Milan in una squadra di giovani, costruita per il futuro, ma in confusione e frenata dalla paura. Ha lavorato con saggezza, senza scontri con la stampa e la società, ha capito che gli serviva in campo, esperienza e personalità, e per questo la scelta di Ibrahimovic è stata perfetta. Un condottiero in campo, che ha ridato fiducia e credibilità ad una squadra che si era persa. Perciò cari Antonio e Stefano fate di tutto per farci vivere due ore di stupendo ed appassionante calcio”.
