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ESCLUSIVA – Braglia: “Milan, finora pochi miglioramenti. Donnarumma? Patrimonio nazionale”

Redazione Il Milanista

L'ex portiere rossonero, Simone Braglia, è intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni

Di Simone De Bari

MILANO - Dopo tredici giornate di campionato, il Milan si ritrova al dodicesimo posto in classifica a quota tredici punti. Un rendimento da incubo, che rende sempre più distante il ritorno in Champions League, obiettivo fissato ad inizio stagione. I microfoni della nostra redazione, hanno analizzato la situazione del 'Diavolo' con Simone Braglia, ex portiere rossonero.

Crede ci siano stati miglioramenti, almeno nelle prestazioni, con l'arrivo di Pioli in panchina?

"Sinceramente mi sembra che di progressi ce ne siano stati pochi. La squadra è stata un minimo scossa con il cambio di allenatore, ma qualitativamente non può ambire a quei traguardi che il blasone del Milan impone. Pioli è subentrato, prendendo una squadra che non ha costruito lui, sta cercando di fare il massimo ma è molto difficile risalire. Tuttavia, il recupero di giocatori fondamentali, come Bonaventura, può aiutare a dare una sterzata sia alle prestazioni che ai risultati. Jack è un elemento essenziale per questo Milan: un leader al quale non si può rinunciare".

La sorprende vedere il Milan nella parte destra della classifica?

"Le difficoltà ci sono sempre nel corso di un campionato, sono inevitabili, ma non mi aspettavo che fossero così numerose. L'inizio del campionato, almeno guardando il calendario, poteva essere agevole ma purtroppo la squadra non ha dato risposte positive e adesso si ritrova a dover rincorrere".

Eppure, nella scorsa stagione, la Champions è sfumata per un solo punto: come si spiega questa involuzione?

"Per capirne i motivi bisognerebbe stare all'interno dello spogliatoio, vivendo le varie vicissitudini della squadra. Personalmente mi è spiaciuto molto che Gattuso non abbia potuto continuare il suo lavoro. Visti i risultati ottenuti meritava la conferma. Rino è un grande uomo, oltre che un allenatore in grado di valorizzare al massimo le caratteristiche dei giocatori".

A cosa può puntare questo Milan?

"Ormai l'andamento della stagione mi sembra segnato. Spero che nelle prossime due partite riesca a fare almeno quattro punti, anche perché gli avversari sono abbordabili. Quest'anno, però, i rossoneri non possono di certo ambire ai primi quarto posti, ma soltanto ad entrare nella zona Europa League".

Da ex portiere, che ne pensa dell'ottimo rendimento di Donnarumma?

"Gigio è un patrimonio nazionale che va tutelato. L'ho sempre sostenuto, anche quando ha commesso errori gravi. Molto dipende anche dalla squadra e in particolare dal reparto difensivo, che spesso non lo aiuta. Lui sta mettendo in mostra qualità enormi, indiscutibili: è forse l'unico vero giocatore da Champions nella squadra rossonera".

Per rinnovargli il contratto servirà uno sforzo importante da parte della società...

"La volontà del ragazzo mi sembra sia quella di restare, così come è rimasto in passato. Da parte sua credo ci sia tutta l'intenzione di continuare a giocare nel Milan. Molto dipende, oltre che dal suo procuratore, anche dalla volontà della proprietà rossonera, che in questo momento sta disattendendo le aspettative considerando il blasone del Milan. Bisogna vedere se il club sia disposto a fare un importante sacrificio economico".

Quanto tempo crede che servirà per rivedere il Milan almeno in Champions League?

"Oggi di giocatori importanti, di veri leader, nel Milan ce ne sono pochi. Vedo giocatori di buona prospettiva, ma la rosa del Milan va ricostruita tenendo conto di quanto sia prestigiosa la sua maglia. Per costruire una squadra che possa tornare in Champions League, è necessario spendere tanti soldi e questo dipende dalle intenzioni della società. Temo, purtroppo, che bisognerà aspettare ancora un po', ma da tifoso spero di rivedere il Milan ai vertici il prima possibile. Ci sono stati dei campanelli d'allarme da non sottovalutare, ad esempio la rinuncia all'Europa League o anche il fatto che nessun giocatore di prima fascia abbia accettato di venire al Milan: sono segnali che non lasciano tranquilli, ma bisogna continuare a sperare...".