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A Davide

Il saluto de ilmilanista.it a Davide Astori

Redazione Il Milanista

Di ANTONELLO GIOIA

MILANO - C’è un filo sottile che, oggi, unisce tutto il mondo del calcio. Anzi, tutto il mondo. Punto.

Unisce tutti quelli che gioiscono per la propria squadra, quelli che amano i propri colori e quelli che li odiano. Unisce chi vive aspettando i weekend per correre metaforicamente dietro ad un pallone, sperando che lo stesso gli porti solo grande, immensa gioia. Unisce chi preferisce abissarsi nel mare limaccioso dell’indifferenza, per farli rinsavire verso una realtà che ti lascia di sasso. Maledetta realtà. Maledetta realtà che ti ha portato via. Troppo presto. Maledetta realtà per te, Davide, che non te la potrai più gustare. Ma tu ci sarai. Ci sarai in chi griderà il tuo nome allo stadio, in chi alza gli occhi al cielo invocandoti, in chi esulterà dopo un goal dedicandotelo, in chi gioirà e si ricorderà di te.

Si ricorderà di quel ragazzo col numero 13, dalla faccia pulita, dai modi eleganti e raffinati, dal carattere d’altri tempi, che indossava fieramente una maglia viola con l’onere e l’onore che competono solo ai grandi campioni. Okay, evitiamo facili campanilismi. Non eri un grande campione sul campo da gioco, ma non serve essere Beckenbauer o Baresi per essere amato. Eri Davide Astori. Ed eri amato da tutti. Viola e non. Come solo i grandi campioni della vita si possono permettere.

Grazie, Davide.