[tps_title]IL DIECI[/tps_title]
“Con il City abbiamo chiarito le incomprensioni e ci siamo lasciati bene” aveva dichiarato Adriano Galliani poche ore dopo le trattativa fosse saltata. L’ad rossonero aveva dichiarato che Carlitos Tevez, pur di vestire la maglia del Milan, avrebbe rinunciato a molti soldi (dagli 8 milioni che guadagnava a Manchester ne avrebbe presi 5 al Milan): “L’ho convinto a rinunciare a una montagna di soldi – aveva precisato a Milan Channel -. C’è l’accordo col calciatore e poco fa abbiamo mandato una mail con una proposta al City: prestito gratuito con diritto di riscatto a certe condizioni“. I Citizens, però, non si fidarono di tali promesse e della penale a garanzia del diritto di riscatto che il Milan si era impegnato ad esercitare entro il 2013 vincolandolo alla cessione di un big. Malintesi e forzature avevano sempre accompagnato un’operazione che sembrava in dirittura e che ara stata ‘immortalata’ a Rio con Tevez e Galliani a pranzo insieme quando il ‘sì’ dell’argentino sembrava imminente. Il resto è cosa nota, con il classe 1984 che piaceva anche all’Inter ma poi ha scelto la Juve e ora è tornato nel suo Boca Juniors. Da un sudamericano all’altro: ora è il turno di Ganso. CONTINUA A LEGGERE
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