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Luis Figo: “Il mondiale ogni due anni? Una follia”

Luis Figo

Anche l'ex giocatore portoghese Luis Figo è intervenuto sul caso del Mondiale ogni 2 anni proposto dalla Fifa

Redazione Il Milanista

Anche Luis Figo si schiera contro la proposta di Arsene Wenger. Il campione portoghese ex Real Madrid è intervenuto presso l'agenzia stampa spagnola EFE, dichiarando tutta la sua contrarietà al progetto di diminuire i tempi tra i vari campionati mondiali di calcio da 4 a 2 anni.

Un'idea ridicola

La ex ala di Barcellona, Madrid e Inter ai microfoni di EFE ha voluto dimostrare tutte le sue distanze dal nuovo format discusso dai vertici Fifa per la coppa del Mondo. Queste le sue parole: "Mi sembra una follia portata avanti da persone che non pensano al bene del calcio. Per me, l'idea di far giocare una competizione del genere con questa cadenza è ridicolo ".

Luis Figo sembra aver voluto bocciare completamente questa possibile riforma del calcio mondiale, ma molti rimangono i suoi sostenitori.

Perché no?

Questa vera e propria rivoluzione è maturata negli ultimi anni presso la Fifa. Il progetto è quello di far disputare il Mondiale ogni due stagioni e dunque stravolgere i tradizionali calendari delle Nazionali. la Fifa ha affidato la promozione del progetto all’ex allenatore dell’Arsenal, Arsene Wenger. Il tecnico è dal 13 novembre del 2019 il responsabile dello sviluppo mondiale del calcio.

In una recente conferenza proprio Wenger aveva parlato di questo cambiamento. Il francese ha giustificato l'idea dicendo che giocare il Mondiale ogni due anni consentirebbe di razionalizzare e armonizzare il calendario internazionale, costringendo di fatto a giocare tutte le altre manifestazioni continentali negli anni dispari. A quel punto, con una competizione per Nazionali in ogni estate, lo spazio per le qualificazioni alle medesime si ridurrebbe di molto. Ciò permetterebbe di eliminare il problema diffusissimo delle soste per le nazionali o delle assenze dei giocatori per competizioni continentali.

Questo aspetto, uno dei punti di forza della tesi sostenuta dalla Fifa. Meno finestre per le qualificazioni garantirebbero ai giocatori di dover percorrere un minor numero di chilometri  in giro per il mondo.