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“Grazie Gigio, con affetto”: il Milan ringrazia, Donnarumma è già il passato

Gianluigi Donnarumma

Dopo la lettera d'addio di Donnarumma è arrivata la risposta del Milan, che ha ringraziato il suo ex numero uno ma è già andata avanti.

Redazione Il Milanista

C'è stato il tanto atteso saluto di Gigio Donnarumma al Milan. Il numero uno della Nazionale, ormai prossimo alle firme con il Paris Saint-Germain, ha ringraziato il club rossonero e i suoi tifosi tramite una lettera pubblicata su Instagram. Non si è fatta attendere la risposta della società di Via Aldo Rossi, che ha risposto al post di Donnarumma ringraziando il suo ex portiere.

Le parole del club

Questo la risposta del Milan: "Caro Gigio, grazie per quello che ci hai dato in tutti questi anni rossoneri, ti auguriamo il meglio per la tua carriera. Con affetto". Un messaggio breve, deciso, si ringrazia e si va avanti. Il Milan è già oltre, non ha perso tempo, ha portato a Milano già da un mese il numero uno della prossima stagione, quel Mike Maignan campione di Francia con il Lille lo scorso anno. Una dimostrazione di forza di una società che ha si perso una delle sue più grandi stelle, ma ha tenuto fede alla linea societaria.

 Mike Maignan

L'attacco di Ordine

Toni diversi invece per Franco Ordine, che tramite un articolo su Il Giornale ha criticato le parole di Gigio al termine della finalissima di Wembley. Questo il messaggio polemico del giornalista: "Anche al ritorno da Wembley ha fornito conferma dell'allergia alle interviste. Dopo aver confessato il proprio stordimento seguito al secondo rigore respinto, ha ripetuto la favoletta: 'Resterò sempre tifoso del Milan'. Alle orecchie dei suoi ex tifosi, quella frase - adesso che si è trasferito a Parigi, a zero, lasciando il club per il quale è tifoso, a bocca asciutta, dopo essere arrivato da bambino, diventando ragazzo, pagato profumatamente lui e il fratello Antonio - ha il sapore della beffa. Ha aggiunto: 'È venuto il momento di cambiare e di crescere'. È un vero peccato perché non era il caso di rovinare il quadro d'autore di Wembley. A furia di dare ascolto al suo inaffidabile consigliere ha finito col servire un piatto indigesto alla Comunità che gli ha riconosciuto il ruolo decisivo durante l'europeo e le prodezze sui rigori. A Parigi adesso avrà la scusa di non conoscere la lingua: a stare zitto ci guadagnerà di sicuro".